Orbea Wild

Orbea Wild, il test

57

A novembre 2022 vi abbiamo presentato la nuova Orbea Wild. Dopo diversi mesi di prove ecco il test approfondito sul nuovo mezzo da enduro del marchio spagnolo.

Dettagli Orbea Wild

Escursione: 160mm al posteriore, 170mm all’anteriore
Ruote: 29 pollici (non è possibile trasformarla in mullet)
Telaio: completamente in carbonio nella versione in test, ma disponibile anche in alluminio
Motore: Bosch Performance CX
Batteria 750Wh (in test) o 630Wh. Non estraibile.
Peso rilevato senza pedali: 23.7 kg in taglia L e con luce anteriore
Colori personalizzati con MyO
Prezzo: 9.499€ (è la versione M-Team). Altri montaggi a prezzi più bassi qui.
Orbea

Trattandosi di una ebike da enduro, il peso va in secondo piano, soprattutto se viene montata per resistere alle sollecitazioni della disciplina per cui è stata pensata. Già dalla forcella Fox 38 Factory si capisce che Orbea cerca le prestazioni, non il peso piuma.

Orbea Wild

Idem per l’ammortizzatore Fox X2.

Orbea Wild

Se il fatto che la batteria non si può estrarre facilmente farà storcere il naso a qualcuno, d’altro canto la linea del telaio è molto pulita e ne hanno guadagnato la rigidità e (relativamente) il peso.

Orbea Wild

Il motore Bosch mi ha convinto sotto tutti i punti di vista: è bello “pieno” a tutte le cadenze e nella modalità Emtb offre il meglio di sé, soprattutto se abbinato ad una batteria capiente come la 750Wh. L’autonomia è enorme ma quel che più conta è che questa assistenza permette di fare tutto, dalle salite tecniche a quelle asfaltate, senza continuamente smanettare con il comando remoto.

Orbea Wild

Ebbene sì, la protezione del motore si è crepata a causa di un sasso alzato dalla ruota anteriore. Non ricordo di aver toccato brutalmente qualche roccia con il motore. I pedali, quelli sì, ma non posso dire che l’altezza del movimento centrale sia troppo bassa.

Orbea Wild

Il comando remoto è discreto e molto funzionale. Abbinato ad un display Kiox permette di avere tutte le informazioni necessarie.

Orbea Wild

Il supporto del Kiox non è bello a vedersi: troppo massiccio ed ingombrante.

Volendo si può anche rinunciare al Kiox, facendo affidamento solo al display posto sul tubo orizzontale.

Qui troviamo anche il tasto di accensione e 5 tacche che segnalano il consumo della batteria.

Orbea Wild

La presa per il carica batterie è nascosta da uno sportellino che si deve sollevare e ruotare verso destra al momento della ricarica. La maniglia per compiere l’operazione è un po’ piccola e richiede una discreta forza da applicare con due dita.

Reggisella telescopico, manubrio, attacco e ruote in carbonio sono marchiati Oquo, il brand di casa Orbea presentato ad ottobre 2022. Ho trovato i componenti funzionali, in particolare le ruote, rigide e affidabili. Certo, non è Race Face come si trovava sui modelli precedenti.

Il manubrio in carbonio largo 800mm va assolutamente accorciato se non volete andare a sbattere contro alberi o rocce, anche perché le manopole Race Face lo allargano di un altro centimetro buono, visto che lateralmente protrudono oltre la sua lunghezza. Per me queste manopole sono troppo sottili, ci monterei qualcosa di più comodo.

La luce Lezyne Macro Drive con sistema di montaggio X-Lock ha 1000 Lumen, è collegata alla batteria della bici e mi è venuta molto comoda d’inverno per tornare a casa all’imbrunire.

La sella Fizik Aidon è la più venduta per le ebike, e a buon ragione: è comoda e poco ingombrante.

Gruppo Shimano XT a 12 velocità. Se regolato bene cambia sotto sforzo senza problemi e sopporta le sollecitazioni di un motore potente come il Bosch senza problemi.

Anche i freni sono Shimano XT a 4 pistoncini, abbinati a dei dischi Galfer da 200mm di diametro davanti e dietro. Potenza da vendere, con l’unico classico difetto del punto di frenata che ogni tanto cambia quando l’impianto è caldo.

Parlando di peso, non si possono ignorare le gomme Maxxis con carcassa Exo+ (la nuova, più robusta e pesante della precedente) e dalla sezione di 2.6″, dal peso di circa 1.2 kg l’una. Personalmente le cambierei subito con delle 2.4″ per avere più grip e trazione.

Per evitare di andare a danneggiare il telaio con la forcella, Orbea ha messo un bumper sotto il tubo obliquo.

Vi rimando al video per il test sul campo, non perdetevelo anche perché vi mostro un itinerario bellissimo che dovete assolutamente andare a fare.

Commenti

  1. emtb-light:

    prova..... ti consiglio anzi di metterci un tubolare da strada...
    A volte volete essere polemici solo per il gusto di fare polemica....
    La capacità di trazione dipende dall'attrito tra ruota e terreno che puoi aumentare in più modi e che cambia anche in funzione del fondo.. in macchina sulla neve va meglio una gomma larga o una gomma stretta? Per me stretta, per te larga, prova poi dimmi...
    Se parli di trazione e non di aderenza, sulla neve ne ha di più un cingolato chiodato ( come i gatti battipiste ) ed anche i trattori per aumentare la trazione utilizzano pneumatici di sezione e diametro ampi ( anche gemellati ) se non addirittura cingolati dove c'è meno pressione sul terreno ma molta più superfice di contatto .
    Che poi su di una e-mtb con ruote da 29 sia più opportuno un pneumatico con sezione da 2.4 piuttosto che 2.6 posso concordare con Marco , ma parlando di pura trazione il 2.6 avendo più superfice ci contatto dovrebbero avere anche più trazione ( perlomeno ce la hanno "venduta" così nei vari passaggi tra diametri e sezioni ruota )
  2. A spanne in coppa del mondo DH usano tutti 2,4 max 2,5. La trazione per loro è fondamentale ( non in salita naturalmente)
  3. parlando di misura delle gomme, la stessa Orbea da' a listino,come upgrade (+29€), il passaggio a 2.5 anteriore e 2.4 posteriore..
Articolo successivo

WTB Devo: la sella con la maniglia

Articolo precedente

Orbea Optimization Lab unisce le forze con Shimano

Gli ultimi articoli in Test