A fine 2019 vi avevamo presentato la nuova Mondraker Crafty Carbon, intitolando l’articolo “La EMTB più leggera di sempre?“. Con un peso sub 20kg per il modello di punta, ruote da 29 pollici ed escursione di 150mm, si trattava in effetti di un record per una ebike da enduro. Poche settimane dopo è arrivata in redazione la Crafty Carbon RR, il modello intermedio della gamma Crafty, che faceva fermare l’ago della nostra bilancia a 21.6 kg, con batteria da 625Wh. Ho avuto modo di provarla durante le vacanze natalizie, approffittando anche del bel tempo stabile che il 2020 ha portato con sé, dopo averla usata nella pioggia torrenziale delle settimane precedenti.
Dettagli
Non mi dilungherò troppo nei dettagli, visto che la presentazione è stata fatta a fine novembre 2019. Cliccate qui se volete leggere le particolarità della Crafty e del suo telaio in carbonio. Il modello in test è il Carbon RR da 9.999 Euro, di cui trovate tutte le specifiche di montaggio qui.
Tutta la bici è molto curata nei dettagli, a cominciare dall’integrazione della batteria da 625Wh nel tubo obliquo, con aperture per l’areazione sulla sua parte alta, subito dietro alla scatola sterzo.
La batteria non è estraibile, se non smontando il motore. Il port per il caricamento è situato nella parte inferiore bassa del tubo obliquo, subito sopra il motore e la relativa protezione in plastica. A proposito di tale protezione, questa lascia circa 5mm di spazio con il telaio, un orifizio in cui il fango e lo sporco alzato dalla ruota anteriore va ad infilarsi facilmente.
Il motore è il nuovo Bosch Performance CX, di cui abbiamo parlato all’infinito nell’articolo e nei commenti di presentazione. Più compatto e leggero rispetto al precedente, mi ha subito convinto per reattività e potenza, ma su questo tornerò più sotto.
Il sistema di sospensione è l’ormai comprovato Zero di Mondraker. Lo conosco molto bene perchè ho usato per circa un anno il corrispondente senza motore della Crafty, la Foxy 29. Sulla Crafty è stata posta attenzione alla progressività a fine corsa, visti i pesi in gioco, particolarità che ho molto apprezzato e che mi ha evitato fondocorsa.
Sempre rispetto alla Foxy, la Crafty ha una costruzione in cui l’ammortizzatore risulta più protetto da fango e detriti alzati dalla ruota posteriore, perché si trova davanti al tubo sella. In compenso il carro è più lungo, ma non vi è altra soluzione, visto che è necessario farci stare anche il motore.
Il batticatena non è dei più silenziosi, proprio come sulla Foxy. Considerate di montarne uno in neoprene se volete il silenzio mentre andate in discesa.
Il gruppo è un Shimano XT 1×12, guarnitura e*13 a parte, che ho trovato molto preciso e funzionale. Non ho mai dovuto regolarlo. Unica attenzione: la cambiata di più pignoni in una volta mentre si pedala. Vista la potenza di una ebike, si rischia di fare dei danni perché la cambiata non è limitata ad un pignone per volta come su SRAM.
Quello che non mi è piaciuto è il reggisella telescopico Onoff Pija, troppo lento. Se fosse la mia bici, lo cambierei subito con uno più performante. Ottima invece la scelta dei pneumatici, dei Maxxis DHF e DHR da 2.5″ con carcassa rinforzata Exo+. Finalmente una ebike da enduro con gommatura precisa (rispetto alle Plus) e adatta allo scopo. Non ho mai forato.
A manubrio troviamo il Bosch Kiox. Pur essendo ridotto nelle sue dimensioni, su una bici da enduro non sarebbe male averlo in una posizione più protetta come direttamente sopra lo stem magari con un aggancio integrato al tappo della serie sterzo. Non tanto per una questione estetica, ma per salvaguardarlo in caso di cadute. Il comando remoto sulla parte sinistra del manubrio necessita di una fase di adattamento per trovare i pulsanti mentre si pedala o si è concentrati in discesa, ma è solo questione di qualche uscita.
Geometria
La Crafty in prova è una M per me che sono alto 179cm e ho un cavallo (sella-movimento centrale) di 75cm. Perfetta nelle sue dimensioni. Classico il reach lungo, figlio della forward geometry introdotta dalla stessa Mondraker anni orsono. Il carro è lungo 455mm, il giusto per evitare che la bici si impenni sul ripido e allo stesso tempo rimanga abbastanza agile sullo stretto.
Sul campo
Come dicevo in apertura, sono rimasto piacevolmente colpito dal nuovo Bosch Performance CX, che non avevo provato in precedenza. Potente e scattante, caratteristica quest’ultima che richiede di una fase di adattamento per riuscire a dosare bene la potenza quando ci si muove sul tecnico ripido. Ho potuto constatarlo sulla salita al Monte Boglia, sopra il lago di Lugano, il cui ultimo tratto è molto sdrucciolevole e pieno di serpentine molto strette. Anche in modalità eco dovevo fare attenzione a quanto spingessi sui pedali per non perdere trazione.
Unito alla batteria da 625Wh si ottiene un’unità che permette di percorrere grandi giri senza aver paura di usare la modalità Tour o EMTB e rimanere a secco. Il peso di 21.6 kg è sì minore di quello della maggior parte delle altre ebike, ma non è la caratteristica principe che rende la Crafty una vera manna per chi ama muoversi sul tecnico, sia in salita che in discesa. Il bello di questa bici è dato da:
- ruote da 29 pollici con gommatura classica, non plus.
- Sistema di sospensione Mondraker zero.
- Geometria bilanciata, sia in salita che in discesa.
Il primo punto definisce la direzione che, per chi scrive, le ebike prenderanno in futuro. Il formato 29 pollici è il migliore in ambito mountain bike, sia per la trazione che offre in salita, sia per la sicurezza in discesa, maggiore di qualsiasi gomma plus. Ricordo infatti che le plus hanno l’innato difetto di essere poco precise, e più si sale con la sezione più questo si fa sentire, oltre che pesanti o, se leggere, soggette a frequenti pizzicature. Non fatevi ingannare “dall’effetto moto” che una gomma da 3.0″ può darvi. Se volete tirare una curva in fuoristrada rimanendo sulla linea da voi prescelta, niente batte una gomma che va dai 2.3 ai 2.5″.
Il sistema Mondraker Zero è fra i migliori per quanto riguarda sensibilità ai piccoli urti e lo “stare alto nel travel”, nel senso che non si insacca quando il rider è sulla bici. Offre quindi un ottimo equilibrio fra la fase di salita e quella di discesa, anche se non si mette mano alla levetta del blocco, disponibile sia su ammortizzatore che su forcella della Crafty Carbon RR.
Infine la geometria: parlavo prima del carro da 455mm, una lunghezza giusta per una ebike che vuole far bene in tutti i frangenti. L’angolo del tubo sella di 76° è al passo coi tempi e offre quella posizione centrale che tanto mi piace, soprattutto quando mi trovo sul tecnico in salita. L’angolo sterzo di 65.5° conferma, se ce ne fosse bisogno, come gli ingegneri Mondraker cercassero una geometria bilanciata che non fosse estrema. La bici è stabile sul veloce, ma agile nello stretto, per una ebike.
Tornando al peso, è più facile spingere sui pedali quando si superano i fatidici 25 km/h, cosa confermata anche durante la prova del “semaforo arancione”. Non ci si trova con un macigno fra le gambe, ma si riesce ad accelerare con relativa facilità.
Parlavo prima del carter sul motore che lascia spazio al telaio. Qui sopra potete vedere cosa succede se si gira sul bagnato. Per pulirlo basta comunque svitare le viti che lo tengono fermo e allontanare lo sporco. Mondraker mi ha detto che hanno dovuto lasciare lo spazio per due motivi:
- per non danneggiare il motore in caso di impatto.
- Soprattutto perché devono lasciar “respirare”il motore, che altrimenti tenderebbe a surriscaldarsi se la fessura fosse chiusa.
L’impianto frenante Shimano XT fa bene il suo lavoro, ma su alcuni esemplari presenta ancora, dopo oltre 4 anni dalla presentazione, il difetto del punto di frenata che cambia quando sono caldi. Mi è successo anche sull’impianto montato sulla Crafty RR. Niente che ne comprometta la funzionalità, ma è una cosa fastidiosa che speravo Shimano avesse risolto con il tempo.
Conclusioni
Per chi é la Mondraker Crafty Carbon RR? Malgrado la dicitura “enduro”, mi sento di consigliare questa bici ad un ampio spettro di ebiker, cioé a tutti quelli che amano muoversi in fuoristrada e percorrere sentieri tecnici e/o alpini. È un mezzo molto ben bilanciato fra salita e discesa, proprio come la sorella Foxy 29, coadiuvato da un’unità motore/batteria Bosch potente e con un range enorme. La scelta di passare alle ruote da 29 pollici è azzeccatissima. Preparatevi a vedere sempre più ebike con questo diametro ruote.
mondraker.com
Distribuita in Italia da DSB Bonandrini
Ho però letto due riviste online francesi che hanno criticato molto il comportamento della Crafty Carbon in questo ultimo frangente, e vorrei chiederti se ha anche tu hai percepito questo tipo di problematica; ti metto i commenti (tradotti da google) delle due riviste.
Grazie!!
Fori, gradini, radici, perdite di aderenza della ruota posteriore sono frequenti . Infatti, non appena la sospensione si attiva, il Crafty Carbon si incurva e affonda. Poi, per effetto di rimbalzo, si stacca da terra e perde aderenza… In queste situazioni, quindi, a prima vista non è molto efficiente!
Chiede di rallentare per evitare di cedere troppo! Peccato davvero nelle salite tecniche e chiede molto di restare indietro pur essendo il più leggero possibile all'impatto. Insomma, dopo poco tempo su di essa, solo i più stagionati sapranno adattarsi a questo difetto, senza poterlo davvero compensare da soli ! Con questo voglio dire che le diverse impostazioni delle sospensioni potrebbero ancora aiutare ...
" Per quanto la magia abbia funzionato nella discesa, tanto nelle salite tecniche, non abbiamo capito bene le istruzioni per l'uso della bici. Il tuo servo non ha ancora guidato la nuova Orbea Wild FS per poterla confrontare con un'altra recente motocicletta Bosch, ma qui siamo lontani dalla facilità delle Levo e AtomX sopra menzionate, che sono vere macchine da arrampicata e che lo abbiamo trovato subito facile da domare fin dalle prime uscite con loro. Qui è più affilata e spesso ci siamo ritrovati a cercare (e purtroppo raramente a trovare) il compromesso tra mantenere la ruota anteriore piatta a terra e fornire grip alla ruota posteriore. La geometria, meravigliosa in discesa, sembra mostrare i suoi limiti sulle salite ripide, e la sospensione Zero sembra bloccarsi quando si mettono i Watt in collina. Ovviamente abbiamo cercato di abbassare la pressione delle gomme e di giocare un po 'sulla compressione dell'ammortizzatore, senza grandi variazioni. Questo ricorda uno slider che è stato spinto un po 'troppo oltre nel valore di anti-squat della sospensione, al punto da ottenere un retrotreno che potrebbe avere la tendenza a urtare contro gli ostacoli. Questo dovrà essere verificato durante una prova più lunga, avendo l'opportunità di giocare di più con le impostazioni. Perché non avevamo mai avuto una sensazione simile in passato in sella a una Mondraker. "
se i montaggi sono simili alle Carbon, ci sta dii prendere la RR.