Tannus ha presentato il nuovo inserto tubeless Fusion qualche mese fa: si tratta di un cosiddetto “salsicciotto” modulare composto da due parti utilizzabili a scelta, creando tre combinazioni, acquistabili separatamente:
- quella più leggera e meno protettiva, la Lite, ideale per il XC e il gravel, data dall’inserto più piccolo.
- Quella intermedia, la Pro, pensata per l’enduro e l’all mountain, data dall’inserto più grande in cui si più inserire quello piccolo del punto 1.
- Quella “Fusion”, dove si combinano i due inserti dei punti precedenti per creare la protezione più grande.
Tannus ci ha mandato due confezioni di Fusion: ho montato la Tannus Pro sia sulla Commencal Meta Power TR, la cui gomma posteriore era stata vittima di una pizzicatura durante questo giro in Valle d’Aosta, sia sulla nuova Specialized Stumpjumper 15, che sto usando attualmente nel Dolomiti Paganella Bike.
Il peso del Pro è di 156 grammi per una ruota da 29 pollici.
Montaggio Tannus Fusion
Inizialmente ho incontrato delle difficoltà nel montaggio dell’inserto, perché non riuscivo a fare tallonare la gomma, che era un e13 Grippler con carcassa da enduro. Pur usando del sapone sui bordi del copertone e “massaggiando” l’inserto per creare spazio nel canale del cerchio, non riuscivo ad inserire gli ultimi centimetri. Mi sono poi ricordato che quella gomma, anche senza inserto, era problematica da tallonare, l’ho quindi tolta e ho montato un Goodyear Newton MTR, dal peso di 1060 grammi. A quel punto il montaggio è stato molto semplice, tanto da farlo quasi tutto con la sola forza delle mani. Solo per il pezzo finale ho usato un cacciagomme.
Gasato dal successo, ho preso il mio entusiamo e mi sono rimesso al lavoro per montare il Tannus Pro anche sulla Specialized Stumpjumper che avrei portato con me per un road trip con mio figlio Oscar in alcuni bike park. Visto che la devo testare a fondo, e visto che al posteriore ha una gomma da trail non adatta ad un uso prettamente gravity, quale miglior modo per mettere alla prova l’inserto? Nella speranza di farmi anche qualche giro pedalato ho pensato bene di preparare una seconda ruota posteriore da usare in park, e cioé una Newmen Advanced SL 30, a cui ho abbinato una Continental Argotal (questa) da 1050 grammi di peso. Anche in questo caso, il montaggio è stato semplice e veloce.
Il Tannus Pro ha un foro per far passare il lattice dalla valvola alla gomma: ho inserito una siringata di lattice, proprio come si fa come ogni copertone tubeless, ho tallonato la gomma, ed ero pronto a partire. Da notare che il materiale dell’inserto non assorbe lattice.
Tannus Fusion sul campo
Sapete che sono sempre stato un grande scettico degli inserti, non lo nascondo. Trovo che la gomma e la pressione giusta risolvano la maggior parte dei problemi che uno tenta di risolvere con un inserto. Mi rendo però anche conto che tanti biker NON montino le gomme giuste sulla loro bici per lo scopo di utilizzo e soprattutto non prestino abbastanza attenzione a dettagli importanti quali pressione e livello del lattice.
Mettendomi nei loro panni, ieri ho fatto un’intera giornata in bike park con una gomma da trail, e ho trovato dei vantaggi nell’uso dell’inserto abbinato ad una gomma leggera. Il primo venuto alla luce durante la discesa su una Giada Line bagnata dalle piogge del giorno precedente: abbassando la pressione ad 1.3 bar ho potuto avere un grip che altrimenti mi sarei sognato con un copertone da trail in quelle condizioni. Il Continental Argotal si deformava perfettamente per seguire le asperità, o meglio i miliardi di sassi e radici, del terreno.
Il secondo l’ho notato su Peter Pan (vedere video), una pista piena di sponde dure e in cui si butta dentro la bici con tutta la forza possibile. Con 1.3 bar la sensazione di deriva era troppo grande per i miei gusti, sono così salito ad 1.5 bar per ottenere il grip e la precisione di guida che cercavo. Al tempo stesso ho potuto affrontare i tratti sassosi senza alcun patema d’animo, perché l’inserto mi proteggeva dalle pizzicature. Ho piuttosto sentito un bel “tlonk!” all’anteriore, ma in quel caso sono stato salvato dai cerchi con bordi larghi delle Roval Traverse SL II.
Considerando che l’Argotal pesa 1050 e il Tannus Pro 156 grammi, arriviamo a 1206 grammi in totale, che è un peso pari o minore di una gomma enduro con carcassa robusta, con il vantaggio però di poter regolare la pressione dell’aria a seconda delle condizioni, senza aver paura di pizzicare. Insomma, questo test mi ha reso meno scettico sugli inserti, pur rimanendo il dubbio che, se dovessi tagliare il copertone, mi troverei a dover togliere l’inserto su sentiero e a portarlo con me, sporco di lattice, nello zaino (se ce l’ho).
Dovrebbe salvarmi l’opzione di poter continuare il giro in runflat, come pubblicizzato da Tannus, ma dubito che potrei pedalare delle salite degne del nome in quelle condizioni.
Prezzi Tannus Fusion
Tannus Tubeless Lite: 29.94€
Tannus Tubeless Pro: 49.95€
Tannus Tubeless Fusion: 69.69€
Acquistabili online sul sito Tannus.
Stesse gomme (CST Jack Rabbit II). Prima sembrava di guidare con le ruote sgonfie, venivano asssorbite buche e gradini mentre adesso le vibrazioni ci sono, eccome. Con uno sforzo in watt molto inferiore ho raggiunto velocità di 28 e 30 kmh - ed un massimo di 38 kmh con un paio di gradi di pendenza a favore - riuscendo persino a mantenerle per un po', incredibile quando prima mi piantavo a 24... Stesso percorso, quasi totalmente su strade bianche con un paio di km di sterrato leggero ed altrettanti di asfalto. Tutto pressochè in piano. Con il Tannus ero morta dopo 30 km ed avevo dovuto aumentare l'assistenza, con il turbo nell'ultimo km dove il tour non bastava più... tolto il Tannus mi è sembrato di volare!!!!
Dimenticavo il consumo di batteria!
w/Tannus > 60%
w/Lattice = 28%
Abbiate pietà della performance scadente, è un mesetto che vado in bicicletta dopo oltre trent'anni :(