[Short Test] Flyer Uproc7 - EBIKE MAG

[Short Test] Flyer Uproc7

Lo scorso anno al Bike Festival ho scoperto questo marchio svizzero che produce solo ebike, avevano a disposizione dei visitatori una moltitudine di ebike di diverse tipologie, mi aveva colpito la Uproc6 con motore Bosch e ruote di diametro differenziato, 26″ dietro e 27,5″ davanti, provandola ne avevo apprezzato subito le doti telaistiche, l’efficenza in salita e la guidabilità in discesa… avevano solo un problema, in quel periodo non erano ancora distribuite in Italia.
Fortunatamente ci ha pensato Andrea Bruno di Tribe Distribution!

Quest’anno la gamma Flyer e-mtb si è arricchita di 3 nuovi modelli, tra i quali la protagonista del test, Uproc7.
La gamma di questo modello è composta da 3 allestimenti che si differenziano per montaggio e condividono telaio, motore e batteria.

Ho condiviso questo test con un caro amico, con molta esperienza in MTB ma totalmente a digiuno per quanto riguarda le ebike, era la sua prima volta, e le sue impressioni sono state molto preziose!
Il test si è svolto su alcuni trail finalesi teatro delle ultime edizioni del Enduro World Series (EWS) e su alcune salite ripide e tecniche.
Nonostante il poco tempo a disposizione siamo riusciti a spremere per bene questa ebike mettendo alla prova il motore, la batteria e sopratutto ruote e gomme.

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IN SINTESI

Materiale telaio: Alluminio
Formato ruote: 27.5+
Geometrie variabili: No
Corsa ant/post: 160/160mm
Motore: Panasonic 2 velocità con torsiometro
Batteria: 432Wh estraibile con serratura
Display: Colori
Funzione Walk: Si
Trasmissione: 1×11 Shimano
Cerchi: 40mm int.
Telescopico: Si
Forcella: Bloccabile
Ammortizzatore: Bloccabile
Portaborraccia: non previsto
Colorazioni disponibili: 3 in base all’allestimento


ANALISI STATICA

Telaio in alluminio ben dimensionato e sinuoso con grafiche sobrie che raccordano telaio, batteria e motore. La sospensione posteriore è affidata ad un classico sistema a quadrilatero con giunto Horst, comandata da un ammortizzatore RockShox Monarch Plus RT3, non abbiamo sentito la necessità di chiudere l’idraulica dell’ammortizzatore in nessuna condizione, segno tangibile dell’efficienza in pedalatata. Degni di nota i curatissimi passaggi cavi interni.

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All’anteriore troviamo un’ottima RockShox Lyrik RCT3 da 160mm, che lavora egregiamente, garantendo un buon sostegno nonostante i trasferimenti di carico importanti, dovuti al peso di motore e batteria, regala anche una sensazione di rigidità e stabilità che non sempre sono immediate con le ruote plus.

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La trasmissione è affidata ad un mix di componenti Shimano, sempre molto funzionali e precisi, ai quali si aggiunge il cambio interno al motore a 2 rapporti, selezionabili anche da fermo agendo sulla leva bassa del comando posto al manubrio. Questo ci permette di avere un range di rapporti notevole e rimanere sempre alla frequenza di pedalata corretta per ottenere il massimo rendimento dal motore. La posizione 1 equivale al rapporto minore, da utilizzare in salita e in pianura se non si spinge oltre i 25kmh, la posizione 2 il rapporto si allunga, perfetto per la discesa e riuscire a spingere senza frullare. Questo plus però si paga sulla bilancia…
Il fodero destro è ben avvolto da una protezione in gomma, ben visibile dalla foto.

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L’impianto frenante non ha bisogno di presentazione, Shimano Saint , top di gamma da DH della casa giapponese, completo di dischi Center Lock Ice Tech con vistosa alettatura di raffreddamento, le pastiglie invece non erano originali. Frenata potente, anche troppo, che in alcuni casi ha fatto perdere aderenza alle modeste Nobby Nic.

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Per allestire questa top di gamma, Flyer ha pensato ad un set di ruote di tutto rispetto, le DT SWISS XM1501, cerchio interno da 40mm e mozzi 240s, davvero scorrevoli. Per quanto riguarda la robustezza, il cerchio posteriore presentava 2 bozze evidenti, con perdite di pressione che ci ha costretto varie volte a tirar fuori dallo zaino la pompa. C’è da dire che la bici era reduce dal decimo posto assoluto alla prima gara del circuito di e-Enduro a Sestri Levante.

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Il manubrio da 78cm si abbina molto bene alla guida aggressiva donando un buon controllo nelle situazioni più gravose. Al centro troviamo un grande display che ci fornisce parecchie informazioni su 5 pagine selezionabili, in prossimità della manopola sinistra abbiamo il comando remoto del sistema motore che è piuttosto voluminoso e ci costringe ad avere il comando del Reverb Stealth a destra sopra al manubrio, in una posizione, per me, inusuale.

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Il display a colori ci offre molte informazioni, velocità istantanea, marcia motore inserita (1o2), livello di assistenza e orologio sono sempre presenti in ogni schermata. Agendo sul piccolo joystick posto in alto sul comando, possiamo girare le pagine che ci consentono di avere altre informazioni:

Pag. 1 Autonomia e percentuale batteria residua.
Pag. 2 Distanza percorsa, odometro, velocità media, velocità massima.
Pag. 3 Potenza, cadenza, tempo in movimento e calorie bruciate.
Pag. 4 Altitudine, dislivello, inclinazione e temperatura.
Pag. 5 impostazioni di sistema.

Sulla cornice è presente il tasto di accensione/spegnimento del sistema.

Il display sotto al sole diretto perde leggibilità.

Trovate tutte le foto nella sezione media

Il comando si presenta su tre livelli, in alto abbiamo il joystick per navigare tra le varie pagine e impostazioni, al centro troviamo i pulsanti + e – per variare le 3 assistenze disponibili e il tasto per le eventuali luci, in basso abbiamo i pulsanti con le frecce < > che sevono per cambiare manualmente i 2 rapporti interni al motore e il tasto (A), che attiva la modalità automatica.

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Il motore è un Panasonic è protetto con un paracolpi in plastica, la batteria è semintegrata con sgancio laterale e serratura, si accoppia con il telaio che presenta un’inedita sezione a L.

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MOTORE E BATTERIA

Dopo aver preso confidenza con il comando remoto, che a prima vista può creare confusione per via dei numerosi tasti presenti, ho cominciato a pedalare in ECO, il motore ha una buona progressione e mi porta agevolmente ai 25kmh previsti dal CdS, dopodiché stacca in maniera dolce quasi inavvertibile, in modalità STANDARD invece ho notato una spinta poderosa, più vicina a sport del Bosch CX, che purtroppo ci ha portato ad esaurire la batteria prima del previsto. In HIGH il motore sprigiona velocemente tutta la potenza disponibile e diventa leggermente brusco in accelerazione. La modalità AUTO l’ho provata solo per pochi istanti, ma mi è sembrata inadeguata ed ho preferito continuare in manuale.
Il display ci segnala anche la cadenza ed ho potuto notare che motore spinge bene oltre i 70 rpm e arriva senza cali oltre i 100rpm.
Rispetto al Bosch ha meno accelerazione, specialmente nelle ripartenze e nei cambi di marcia.
Il motore è moderatamente rumoroso, senza esser fastidioso.

La batteria da 432Wh è risultata essere scarsa, specialmente facendo della bici un uso estremo e sportivo, non particolarmente parsimonioso, il giro è stato condiviso con una Cube con motore Bosch CX, la quale a fine giro presentava oltre il 30% di batteria residua quando la Flyer era ormai a 0%.
Forse una migliore calibrazione delle assistenze avrebbe giovato all’autonomia, in particolare la modalità standard ci è sembrata troppo spinta per farne un uso continuativo e la ECO troppo debole per affrontare tratti di salita con ostacoli insidiosi.

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GEOMETRIE
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SALITA

In salita la Uproc7 si comporta molto bene, la sospensione è stabile e non affetta da bobbing, le gomme plus, alla giusta pressione mordono il terreno e ci permettono di superare ostacoli di una certa entità, anche una rampa con una pendenza di oltre 35% è stata superata, a patto di distribuire bene il peso per evitare i naturali alleggerimenti dell’anteriore.
Sulle salite scorrevoli in asfalto, se si mantiene la cadenza ideale, si riesce sempre a mantenere velocità di tutto rispetto, a fine giro il display segnava una velocità media di circa 16kmh.

DISCESA

In questo frangente si apprezzano maggiormente le doti telaistiche della Uproc7, la ciclistica è molto equilibrata, pronta nei cambi di direzione e stabile sullo sconnesso, questo aspetto è quello che maggiormente ci ha stupito, specialmente il mio amico che era molto prevenuto, pensava che il peso di 25kg fosse fortemente limitante nella guida, invece si è ricreduto dopo aver affrontato un tratto veloce, particolarmente scassato, dove, con naturalezza è riuscito a seguire le traiettorie che percorre abitualmente con la sua Nomad. Seguendo lui ho focalizzato la mia attenzione al comportamento in frenata, la sospensione rimane sempre attiva e non va mai in crisi ne negli urti in rapida sequenza ne all’atterraggio di salti di media entità.
Per chi ha una guida pulita e “rotonda” diventa facile ed intuitiva, per un uso aggressivo in curva e frenata, l’anello debole sono le gomme Schwalbe Nobby Nic, non all’altezza delle potenzialità del mezzo, spalla inconsistente tassellatura poco pronunciata, in un paio di occasioni abbiamo rischiato lo stallonamento con vistose perdite di aria e lattice.
La ebike in test era una taglia S che Flyer consiglia per rider di altezza fino a 170cm, io sono alto 172cm e non l’ho trovata particolarmente piccola, ma per mio gusto personale sceglierei una M.

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CONCLUSIONI

La Flyer Uproc7 è una e-Enduro poco conosciuta in Italia, che esce dal coro per avere un inedito motore Panasonic con doppio rapporto interno, una ciclistica davvero azzeccata adatta ad un rider sportivo che cerca prestazione e divertimento, molto veloce e sicura, a patto di sostituire le gomme con qualcosa di più idoneo.
Il modello in test era la top di gamma, con un montaggio di qualità elevata ad un prezzo non trascurabile, a listino è presente anche una versione più economica ma di tutto rispetto.

AUTONOMIA

Non mi è possibile dare un giudizio adeguato a questa voce, il giro è stato di circa 35km con 1050mt D+, ma come detto in precedenza non abbiamo badato ai consumi, ma abbiamo cercato le prestazioni.
Sono sicuro che un uso più oculato e parsimonioso delle assistenze, l’autonomia aumenterebbe considerevolmente.

Un doveroso ringraziamento a Roberto Peluffo di Cicli Peluffo di Loano (SV) per la disponibilità della test bike.

Prezzi e allestimenti

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AGGIORNAMENTO

Tribe Distribution mi ha comunicato che i motori Panasonic hanno ricevuto un importante aggiornamento, in pratica direttamente dal display si potrà modificare la potenza erogata, per avere più assistenza o più autonomia. Quindi, ci sarà la possibilità di gestire al meglio la durata della batteria.

 

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