Specialized presenta la nuova Turbo Levo 2019, con ruote da 29″ e telaio in alluminio o carbonio. Tra le specifiche, la batteria da 700Wh e l’ultimo motore di Brose, sviluppato con Specialized.
Caratteristiche
Telaio: Carbonio FACT 9m con carro posteriore in alluminio M5, Trail Geometry 29;
forcella: RockShox Pike RC29, 150 mm;
attacco manubrio: Specialized Trail 50 mm;
manubrio: Specialized in alluminio 780 mm;
manopole: SIP Grip;
freni: Code R con dischi da 200 mm davanti e dietro;
cambio: Sram X1 11v;
comandi: SRAM S700, single-click;
pacco pignoni: SRAM XG 1175, 11v, 10-42;
guarnitura: Praxis 165 mm 32d;
ruote: Rovel Traverse 29″, larghezza interna 29 mm;
copertone posteriore: Butcher Gripton 29×2.6″;
sella e reggisella: Body Geometry Phenom Comp, Specialized Command Post 34.9mm, 160 mm (taglia L);
interfaccia: display a 3 led, app. Comando al manubrio con assistenza per la spinta;
carica: 42V, 4A con Rosenberger plug;
peso: 19.9 kg
Prezzi
S-WORKS TURBO LEVO FSR CARBON 29: 10.999,00 EUR
TURBO LEVO FSR EXPERT CARBON 29: 7.999,00 EUR
TURBO LEVO FSR COMP CARBON 29: 6.599,00 EUR
TURBO LEVO FSR COMP ALLUMINIO 29: 5.599,00 EUR
TURBO LEVO FSR ALLUMINIO 29: 4.399,00 EUR
Il design richiama quello delle bici da DH di Specialized e della Stumpy. L’incrocio nel triangolo principale, dove si fissa l’ammortizzatore, aggiunge rigidità ed è gradevole esteticamente.
Il tubo obliquo è molto sottile, sembra quello di una bici tradizionale.
Mi piacciono i manubri sgomberi. C’è solo un piccolo e funzionale comando remoto.
150 mm di escursione anteriore. Possono essere estesi a 160 mm cambiando forcella se si vuole montare la bici con ruote 27.5″.
Anche l’escursione posteriore può essere regolata con un eccentrico (o flip chip) per cambiare l’altezza del movimento centrale nel caso si voglia montare la bici con ruote da 27.5″.
Il motore è più piccolo, leggero e meglio integrato nel telaio.
Solo 11v! Specialized considera non necessaria (e troppo pesante) una cassetta 12 v.
Il passaggio cavi e le relative aperture sono puliti. All’interno del telaio tutti i cavi passano in tubi di fibra di vetro per facilitare montaggio e manutenzione.
Una gomma sul fodero basso per un’andatura silenziosissima.
Gomme 29×2.6″. Hanno delle spalle belle robuste e coi miei 90kg le ho usate a 1.7 bar.
Geometrie
Il motto “stiffer, faster, better…” (più rigida, più veloce, migliore…”) di Specialized si traduce in uno sterzo di 66° e un reach più lungo rispetto ai modelli passati. Il carro non è cortissimo, ma tutto sommato un buon compromesso tra l’agilità in curva e la stabilità in salita. Il reach è lungo a sufficienza da non far sentire il biker rannicchiato quando vuole assumere una posizione aggressiva e d’altra parte non si è nemmeno troppo distesi sulla bici.
Motore e batteria
In questa zona si è concentrata gran parte del lavoro da parte di Specialized. Il vecchio supporto per il motore è stato superato e il motore adesso è fissato direttamente al telaio. Questa soluzione permette di ridurre peso e ingombro e quindi di aumentare la capacità della batteria a 700 Wh. In due parole, solo dopo una giornata intera in modalità turbo mi sono trovato con la batteria al 10%: non avevo mai usato una batteria con una capacità simile.
Il motore Specialized 2.1 ha un involucro in magnesio ed è gestito da un software sviluppato da Specialized. Fondamentalmente è il miglior motore per ebike che ho mai provato. È silenzioso, non è brusco e dà un ottimo supporto a tutte le cadenze. Inoltre consuma poca batteria. In salita, quando altri motori arrivano al limite, lo Specialized 2.1 continua a spingere, rendendo la salita ancora più divertente. La sensibilità è ottima, il motore asseconda bene l’input del rider in tutte le modalità di assistenza ed è regolabile tramite applicazione.
Tutta l’elettronica è stata spostata al tubo orizzontale, in prossimità del nodo sterzo, dove c’è un piccolo display con tre LED. Avrei preferito che non ci fossero proprio LED, ma la buona notizia è che possono comunque essere spenti tramite applicazione, per pedalare senza distrazioni. Altrimenti i LED mostrano la modalità di assistenza e la carica rimanente della batteria.
Ho fatto a Specialized qualche domanda sull’hacking delle bici. Sono molti i rider che modificano le eBike per farle andare più veloce? Si riesce a farlo? Specialized ha risposto che il sistema della Levo è praticamente blindato. Nessuna tra le app in circolazione è in grado di violarlo per modificare la bici. Anche ai meccanici è impossibile modificare la bici, possono solo accedere a determinate regolazioni, sulla base del paese in cui ci si trova. A questo punto è comunque opportuno ricordare che il tentativo di modificare il sistema fa decadere la garanzia. Inoltre se ci si prova, Specialized ne viene informata. Anche la privacy è tutelata e nessuna informazione su ciò che si fa con la bici viene condivisa con nessuno.
Una nuova batteria, più compatta, che si nasconde nel telaio. Celle 21700 per una carica di 700 Wh.
Il display e il pulsante di accensione. A me piace la modalità “dark” senza alcuna lucetta.
Per smontare il sistema l’ideale è un cavalletto, ma si riesce a farlo anche con la bici a terra.
La batteria è fissata con una vite.
Il product manager della Turbo Levo ci mostra come preferisce fare lui per togliere la batteria.
Il nuovo modore, designato secondo le direttive di Specialied.
Componenti del motore, vecchio e nuovo.
Prova sul campo
Salita
Ho girato in lungo e in largo per l’Istria (Croazia), dalla mattina fino al tardo pomeriggio senza mai dover cambiare batteria. Il feeling è diverso da quello che dà una 27.5″+. In salita la bici passa più facilmente sopra gli ostacoli. La tenuta invece è simile, mentre la risposta agli input del biker è migliore, grazie alle maggiori prestazioni del motore. In salita la cambiata è a un solo click, quindi è precisa e silenziosa. In curva la bici è ben bilanciata, la posizione in sella è quella giusta: sembra di stare su una Stumpjumper.
Discesa e Trail
I sentieri su cui abbiamo girato avevano parecchie sezioni piene di radici, in stile toscano, ma anche rocciose in stile Finale Ligure e qualche sentiero artificiale per MTB. Un mix che mi ha dato una bella panoramica sulla bici. Ho dovuto combattere un po’ coi nostri preconcetti: in generale preferisco le 27.5″ alle 29″. Con le sue gomme da 2.6″ e i cerchi larghi, assieme all’escursione di 150 mm e alle geometrie aggiornate, la Turbo Levo è agile e assorbe molto bene gli ostacoli sul sentiero. È facile assumere uno stile aggressivo se si vuole, grazie allo sterzo aperto e in generale alle geometrie.
Proprio dopo il tratto che si vede in questa foto, il sentiero diventa molto tecnico e mi sono trovato a volare al limite, ma senza mai perdere il controllo. Le ruote e i copertoni grandi danno un senso di sicurezza e stabilità quando il percorso si fa impegnativo.
Con le ruote da 29″, arretrando il peso c’è maggior rischio di contatto con la ruota posteriore. Oppure stavo andando più veloce e su trail più ripidi perchè la bici me lo permetteva, e così finivo per compensare troppo. Comunque la Levo mi ha soddisfatti pienamente. Ho bisogno di più tempo sui sentieri di casa per conoscere meglio la bici e scoprire tutte le nuove soluzioni introdotte e confrontarle con le altri mezzi di questo tipo, ma la prima impressione è eccellente.
Allestimenti
S-WORKS TURBO LEVO FSR CARBON 29: 10.999,00 EUR
TURBO LEVO FSR EXPERT CARBON 29: 7.999,00 EUR
TURBO LEVO FSR COMP CARBON 29: 6.599,00 EUR
TURBO LEVO FSR COMP ALLUMINIO 29: 5.599,00 EUR
TURBO LEVO FSR ALLUMINIO 29: 4.399,00 EUR