Canyon ha elettrizzato tutta la sua gamma o quasi, e non fa eccezione la loro iconica bici da Gravel, la Grail, qui in versione :ON, elettrica appunto. Il modello da noi testato è il top di gamma, la Grail:ON CF 8 eTap.
La Grail è ormai un modello presente in gamma Canyon da alcuni anni ed ormai è uno dei suoi modelli più riconoscibili, soprattutto per il manubrio Double Decker, la cui denominazione corretta è CP07 Gravelcockpit CF.
Questo manubrio, dal design piuttosto radicale e che divide nettamente il mondo tra amanti e detrattori, in realtà ha una funzionalità ottima: si tratta di un componente interamente in carbonio con due manubri sovrapposti, ma sfalsati. Questo consente di mantenere in presa alta una posizione decisamente eretta della schiena e comoda ad esempio su lunghi pezzi in piano, con oltrettutto la parte centrale del manubrio, piatta e sottile, molto flessibile, in modo da flettere su buche ed avvallamenti.
Più avanzata e allungata la presa bassa, dando ottimo controllo ad esempio in discesa. L’attacco manubrio è integrato al tutto. Questo manubrio si fissa molto agevolmente tramite due viti torx poste sul retro dell’attacco manubrio (quindi occorre ruotarlo di lato per fare l’operazione) andando a spingere un cuneo interno. Una soluzione in voga da qualche anno in particolare per i reggisella.
Questo manubrio ha un Reach di 70 mm, ed un Drop di 130 mm.
Il tubo obliquo è molto massiccio per accogliere la batteria interna Bosch PowerTube da 500Wh, la quale alimenta il motore Bosch Performance Line CX di 4^ generazione. Il gruppo trasmissione è lo SRAM Force eTap AXS 12V. La guarnitura è fornita da FSA, modello CK-702 Gen4. Comandi e freni fanno sempre parte del gruppo SRAM Force AXS.
Il reggisella, denominato S15 VCLS 2.0 CF, è un classico di Canyon, ed è quello “sdoppiato” prodotto dalla Ergon, che consente di avere un minimo di movimento tra le due parti di cui è composto il gambo, facendo flettere la sella in avanti o indietro. Reggisella che si fissa tramite una singola vite torx nella parte posteriore del tubo piantone. La Grail del test montava una ottima Fizik Tempo Argo R3, il modello “corto” della casa italiana.
Le ruote sono fornite da DTSwiss, e sono le robustissime HGC1400 Spline con corpetto XDR. Le quali sono gommate Schwalbe G-One Bite 50mm (ovvero 2.0″).
Il peso della bici in taglia XL è di 16,01kg rilevati da noi.
Avevamo già provato la bici in versione normale, ed ovviamente le caratteristiche di base rimangono le stesse, con un progetto ben riuscito ed ormai maturo, a partire dal manubrio, che piaccia o non piaccia esteticamente, va provato per saggiarne la funzionalità. Anche il telaio in carbonio è molto realizzato e rifinito, con una verniciatura opaca spessa e durevole contro i sassi. Anche la parte inferiore del tubo obliquo è ben protetta da una placca. L’attenzione di Canyon per i dettagli ormai è nota.
Il comportamento della bici resta quindi quello della sorella non elettrica per quanto riguarda geometrie e comodità su asfalto liscio. Mentre il peso del motore e le gomme da 50mm ne aumentano molto la stabilità e le capacità in fuoristrada, dove è praticamente una MTB rigida, ma, senza esagerare con la velocità si può passare praticamente ovunque, compresi sentieri rocciosi. Nello stretto il peso di circa 16kg non è penalizzante, e la Grail si può girare con facilità.
Ottimo comportamento dei freni SRAM, che si sono rivelati resistenti all’affaticamento anche in discese off-road.
Nel complesso quindi una bici di qualità elevata, come ormai standard Canyon, che in questa configurazione con gomme generose acquista anche ulteriore versatilità in fuoristrada. Il peso ulteriore di ruote e gomme non è ovviamente un problema in salita trattandosi di una ebike. Un po’ diverso in pianura nel caso si superino i 25km/h d’ordinanza, frangente nel quale i 16kg e gli attriti vari consigliano andature tranquille, soprattutto sulla durata.
Il prezzo del modello in prova è di 6.099€.
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