La nuova Orbea Gain

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Orbea inizia l’anno presentando la nuova generazione di Gain, le bici e-road che il marchio basco rinnova grazie all’esperienza maturata in questi anni (prima serie nel 2018), con il chiaro obiettivo di  rendere questa categoria di bici sempre più simili nelle sensazioni alle biciclette “muscolari”. Orbea ha quindi lavorato per rendere il più simile possibile alle bici classiche la sensazione dello sforzo del ciclista e la risposta che offre la bicicletta. Non ha quindi ricercato una bicicletta che portasse più lontano o facesse andare più veloce, ma ha sviluppato la Gain con lo scopo di offrire un’assistenza così naturale da percepirsi appena. Questo è il cuore della visione di Orbea sull’e-road. Un concetto chiamato “Enough power” (sufficiente potenza). Per chi vuole ottenere un’esperienza totalmente naturale, con un’assistenza non troppo aggressiva.

Per fare questo si è affidata al motore Mahle X20, con una coppia di 55Nm, ma Orbea ne ha anche personalizzato il firmware per ottenere le curve motore nelle varie modalità.  In primo luogo, la nuova Gain offre la sua massima assistenza tra 75 e 95 pedalate al minuto che è l’intervallo abituale di pedalata naturale in una bicicletta
muscolare. Inoltre, Orbea ha regolato altri parametri che hanno consentito di ottenere questa potenza in modo “naturale”.


L’erogazione di potenza del firmware personalizzato del marchio è molto elastica in tutti i suoi scenari. Ciò significa che se si applicano più Watt ai pedali o aumenti la cadenza (aumentando anche la potenza), la bicicletta risponderà molto delicatamente nel fornire maggiore assistenza, senza essere intrusiva o con strattoni improvvisi.

Anche quando si riparte dopo un semaforo rosso la nuova Gain da un’assistenza solo sufficiente per muovere la bicicletta. Idem per lo “stacco” del motore: nella maggior parte delle e-bike, una volta superati i 25 km/h (in Europa, o 20 mph in Nord America) il motore interrompe l’assistenza bruscamente. Orbea ha lavorato su questo aspetto affinché l’erogazione di potenza cali lentamente. La nuova Gain riduce l’assistenza gradualmente fino ai 27 km/h in modo da non far percepire la
brusca transizione presente nelle altre e-bike da strada.

Uno strumento chiave su cui il team di ingegneri di Orbea si è basato per lavorare sul firmware è il nuovo movimento centrale del sistema X20 di Mahle, che include un
sensore di coppia di serraggio e cadenza. La lettura dei Watt reali e cadenza ha consentito di effettuare la regolazione che Orbea cercava per tutti gli scenari.
Inoltre, grazie al concetto Enough Power e alla personalizzazione di Orbea nell’erogazione di potenza, il motore X20 della nuova Gain genera meno rumore di un X20 standard, di conseguenza si percepisce appena quando il motore sta offrendo assistenza.

La nuova Gain include una batteria da 350 Wh invece dei 250 Wh del precedente modello. Il minore consumo di potenza e una maggiore dipendenza dalle gambe del ciclista, insieme al risparmio di peso del nuovo sistema X20 rispetto al X35, di circa 300 g, offre un’ottimizzazione della durata della batteria di 1,5 volte maggiore. La nuova Gain ottiene una delle cifre più alte della categoria, in modo che l’autonomia non sia un limite.
Usando solo la prima delle tre modalità della nuova Gain Orbea dichiara che è possibile coprire un dislivello di circa 4000mt per un ciclista di circa 70 kg. Al secondo livello 2300mt di dislivello, e al terzo 1500mt. Il tutto con una bicicletta di circa 11,5 kg di peso.

Orbea offre anche la possibilità di avere un Range Extender (1,1kg di peso) da 171 Wh. Ossia, altri 1.500 mt di dislivello supplementari per un aumento del 20% dell’autonomia.

Orbea crede in un ciclismo in cui si stacca la spina dalla quotidianità e correntemente con questa idea nella nuova Gain ha voluto un design minimalista dell’interfaccia della bicicletta. Il display Top Tube Control Center di Mahle è sistemato sul tubo orizzontale e mostra tutti i dati necessari per pedalare: modalità di assistenza, stato delle luci di sicurezza incorporate (nell’attacco sul manubrio per il Garmin) e stato della batteria. Inoltre ha connettività ANT+ e Bluetooth per collegarlo al ciclocomputer. Se si desidera consultare altri dati durante il percorso come la percentuale della batteria o la lettura della potenza in Watt è possibile aggiungere il ciclocomputer specifico di Mahle, il Pulsar One, sul supporto integrato da manubrio con luce OC di Orbea.

Che inoltre  include gli shifter di Mahle, ovvero i pulsanti per il cambio di assistenza. Con questi pulsanti ergonomici è possibile cambiare la modalità di assistenza senza staccare le mani dal manubrio in totale sicurezza.

La nuova Gain ha una geometria ispirata a una bicicletta da strada muscolare, ma con alcune modifiche. Il reach e lo stack sono pensati per offrire la migliore aerodinamica senza compromettere il comfort nelle uscite più lunghe. L’interasse è ridotta rispetto alla precedente Gain, migliorandone la reattività. I foderi sono stati accorciati di 5 mm, arrivando a 415 mm, per avere migliore accelerazione. Anche il drop del movimento centrale è aumentato, di 2 mm, per migliorare aerodinamica e stabilità. Infine, ogni taglia ha un trail specifico per dare il maggiore controllo indipendentemente dalle dimensioni del telaio.

La nuova Gain 2023 aggiunge una nuova taglia. Adesso la Gain è disponibile in sei taglie, dalla XS alla XXL. Vale a dire: XS (47-49), S (51), M (53), L (55), XL (57) e XXL (60).

Nel complesso la Gain si propone come uno strumento divertente per i ciclisti alle prime armi nel mondo della bicicletta, non solo per coloro che percorrono migliaia di chilometri all’anno. Orbea punta a fare della nuova Gain uno strumento per avvicinare al ciclismo, divertirsi a scalare le salite con il desiderio di tornarci invece di farle diventare una sofferenza. Ed ovviamente invitare a divertirsi pedalando con persone più in forma o con un gruppo di pedalatori esperti da cui imparare. La possibilità di montare copertoni sino a 35mm la rende anche adatta ad un gravel leggero, e viene proposta anche con montaggi con monocorona, in modo da andare incontro a più esigenze possibili anche per chi è attratto da questa disciplina.

Sei i modelli in gamma, due in carbonio e cinque in alluminio, che coprono una gamma di prezzi che va dai 2.999 €  ai 9.999 €.
La disponibilità della nuova Gain è immediata, per cui è già possibile acquistare qualsiasi modello o configurarlo attraverso lo strumento MyO. È cioè possibile configurare una Gain con diverse opzioni di manubrio, copertoni, ergonomia o addirittura scegliere il Range Extender in modo che arrivi già assemblato con la bicicletta. E, naturalmente, progettarla con numerosi colori e finiture.

Commenti

  1. Io ho avuto due
    andy_g:

    Interessante, però su queste bici con il motore nel mozzo ho ancora le idee poco chiare, non riesco a levarmi l'idea che sia una tecnologia di ripiego, adatta più per una soluzione economica o per l'adattamento di una vecchia bici, anche se molti marchi anche blasonati sembrano crederci. Certamente questi ultimi motori hanno risolto molti problemi dei vecchi, ma alcuni limiti fisici come possono essere superati?
    Io ho avuto due bici con x35 e tutto sono tranne che soluzioni di ripiego, forse non c'è grande innovazione ma funzionano bene e per una e-road sono davvero centrati.

    Tornando in tema presentazione Orbea mi spiace che abbiano tolto l'arancione come colore perché rendeva la bici davvero bella.
  2. Vincenzo D:

    :laughing::laughing: già sto resistendo all'offerta del mio concessionario non stuzzicarmi per cortesia :joy::joy:
    mhhhhh resistere…….
    prolungare la sofferenza o abbandonarsi allo stuzzico?
  3. andy_g:

    No, assolutamente, non dico che una bicicletta (da strada, per le MTB la storia è già scritta) con il motore nel mozzo sia una bicicletta di ripiego, cioè di scarso pregio. Quello che intendo è che potrebbe trattarsi di una soluzione che andrà ad essere superata in futuro. I vantaggi immediati per fare una bici leggera, rigida e anche valida esteticamente con il motore nel mozzo sono evidenti. Aggiungici che non è necessario riprogettare il telaio ogni volta che si cambia motore e che c'è meno stress sulla trasmissione. Tutto questo è positivo. Il problema principale è che mettere un motore dentro il mozzo non è il modo migliore di farlo funzionare perché dovrà lavorare ad un regime molto variabile, cioè anche molto al di fuori della sua zona di miglior rendimento, e questo verrà fuori con il tempo, via via che si riusciranno a trovare soluzioni migliori per i motori centrali.
    Io credo che l'investimento che Mahle ha fatto su x20 e inoltre "convincere" marchi blasonati a costruire telai appositi per alloggiarlo e svilupparlo credo siano segni del fatto che il sistema X potrebbe ancora progredire, probabilmente affiancato dal TQ al movimento centrale che però a parer mio rende la pedalata meno naturale.
    In termini di peso al momento vince a mani basse il motore al mozzo.
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