Radon bikes, per chi non lo conoscesse, è un marchio tedesco che fa vendita solo online tramite il noto sito Bike-discount.de, ha una gamma di modelli molto sviluppata che spazia dalla strada alla MTB passando per il trekking, urban e le emtb, proponendo sia telai in alluminio che in carbonio.
È un marchio conosciuto principalmente per offerta di bici a prezzi molto popolari in funzione di montaggi molto ben articolati, completi e di ottima qualità.
Il test si è sviluppato esattamente su 500km, durante i quali ho portato la Slide Hybrid sulle impegnative PS mondali EWS e su trail più tranquilli e pedalati, vista la posizione in sella particolarmente bilanciata. L’ho anche usata per un paio di passeggiate con la famiglia.
In sintesi
Materiale telaio: Alluminio
Formato ruote: 27.5 x 2,6
Geometrie variabili: No
Corsa ant/post: 150/140mm
Mozzo posteriore: 148×12
Mozzo anteriore: 110×15
Trasmissione: 1×11 (15t– 11-42)
Attacco per deragliatore: No
Attacco portaborraccia: No
Motore e batteria: Bosch Performance CX 250W 36V / Integrata 400Wh
Analisi Statica
Telaio completamente in alluminio dalla silhouette molto piacevole e filante, visivamente i foderi obliqui si allineano con il top tube creando una linea continua dallo sterzo al perno della ruota posteriore. La livrea è molto sobria in tipico stile teutonico, il colore di base è nero opaco alternato al grigio lucido, con grafiche minimali a contrasto.
Particolare distintivo del telaio è il down tube idroformato, schiacciato e sagomato per abbracciare e proteggere la classica batteria Bosch. Saldature molto evidenti specialmente nella zona motore.
Tutti i cavi e tubi passano all’interno del tubo obliquo, per poi fuoriuscire da sotto alla batteria e continuare a vista, sorretti soltanto da occhielli avvitati al telaio, una soluzione non troppo elegante ma funzionale che ci permetterà di eseguire eventuali sostituzioni senza la necessità di smontare il motore.
Il motore adotta le coperture estetiche originali Bosch dalla forma tondeggiante, che si integrano forzatamente nel design globale della bicicletta sporgendo anteriormente rispetto alla base del tubo obliquo, sotto al quale è presente una sottile pellicola trasparente a proteggere la verniciatura dai sassi alzati dalla ruota anteriore.
La forma dei foderi lascia abbondante spazio al passaggio ruota in caso di fango. Il fodero inferiore destro è ricoperto da una protezione adesiva gommosa sagomata.
Per la sospensione posteriore i tecnici Radon hanno optato per un collaudato schema a quadrilatero con giunto Horst, con biella principale che aziona un ammortizzatore RockShox Deluxe R 185×55 con attacco Trunnion, che sviluppa alla ruota 140mm di corsa disponibile.
L’ammortizzatore è il modello alla base della gamma metrica, possiede solo la regolazione del rebound, risulta sufficentemente sensibile sui piccoli urti e abbastanza stabile in pedalata. Impostando un SAG inferiore al 25%, le oscillazioni in pedalata sono minime, non si rimpiange la mancanza di un blocco in compressione.
Sui grossi impatti l’ammortizzatore esaurisce velocemente la sua corsa, i rider più pesanti avranno bisogno di inserire degli spessori per limitare il volume della camera pneumatica e rendere la sospensione più progressiva.
Anche la sospensione anteriore fa parte del catalogo RockShox, precisamente una Yari RC da 150mm di corsa, con controllo del rebound e della comprensione fino al blocco totale, steli da 35mm e standard Boost 15x110mm al mozzo con perno senza quick release, ma con un perno fisso che necessita di una chiave a brugola per essere smontato, una soluzione racing insolita su una bici di questa categoria. Spiccano le grafiche bianche, unica nota chiara di tutta la bici.
La forcella ha una buona rigidità che rende l’avantreno stabile in frenata e rapido nei cambi di direzione, incassa bene i colpi più impegnativi senza mai scomporsi, ma pecca di sensibilità sugli urti in rapida sequenza, andando ad affaticare mani e braccia nei trail lunghi ed impegnativi.
La tramissione è affidata al gruppo SRAM NX, il quale mi ha stupito per precisione e velocità delle cambiate, non ha mai perso un colpo e per tutta la durata del test non ho mai dovuto registrarlo!
Il range di rapporti è ben spaziato e ci permette nel rapporto più lungo di pedalare con una frequenza accettabile oltre i 40 km/h in discesa. Le pedivelle FSA da 175mm limitano la luce a terra nei passaggi più critici.
Le ruote SUN Ringlé Düroc 35 comp mi hanno impressionato per la scorrevolezza dei mozzi, che hanno reso “leggera” la pedalata anche a motore spento, consentendomi di mantenere agevolmente i 27/28 km/h in pianura.
I cerchi con canale interno da 32mm arrivano montati con una coppia di Schwalbe Nobby Nic Addix da 2.6″, con mescola Pace Star al posteriore per favorire la scorrevolezza e Trail Star all’anteriore per migliorare la tenuta. Sono entrambe tubeless ready, ma montate originariamente con la classica camera d’aria.
Per quanto riguarda l’impianto frenante, troviamo un Magura MT5 con doppio pistoncino all’anteriore e un MT4 a pistone singolo maggiorato al posteriore. Su entrambe le ruote sono stati montati dischi da 180mm. Le leve al manubrio sono molto confortevoli ed ergonomiche, presentano solo la regolazione della distanza della leva dalla manopola per adattarsi al meglio alla dimensione della mano del rider.
L’impianto risulta modulabile e moderatamente potente, tende a diventare rumoroso se molto sollecitato, rimanendo comunque sempre efficente.
Il ponte di comando è composto da un manubrio di soli 720mm abbinato ad un attacco da 75mm, entrambi marchiati Level Nine, manopole Ergon leggermente sagomate, display Bosch Purion, comando reggisella telescopico, trigger Sram NX e leve freno Magura.
Alla dotazione di serie ho aggiunto il Garmin Edge 520 montato sul manubrio in prossimità dell’attacco e un comodo campanello per avvisare i pedoni distratti.
Personalmente avrei preferito un manubrio più largo per aumentare il controllo della bici e un attacco più corto per aumentare la direzionalità, comunque queste scelte sono da considerarsi coerenti alle geometrie e al target di questa bici.
Radon ha scelto un ormai collaudata e affidabile unità Bosch Performace CX, già aggiornata con la modalità eMTB, abbinata alla batteria classica da 400Wh che risulta adeguata se non si fanno giri con molto dislivello o utilizzando modalità troppo spinte. In gamma è presente anche il modello con allestimento analogo ma con batteria da 500Wh.
Per via della particolare integrazione con il telaio, la batteria non può essere caricata direttamente collegata al telaio, ma va smontata per poter accedere al connettore di ricarica, quindi, se avete in programma di ricaricare la batteria durante l’uscita, ricordatevi di portare la chiave!
Il display Purion ha dimensioni molto contenute ci permette di lasciare libera la zona centrale del manubrio per il posizionamento di altri accessori quali una luce o navigatori, purtroppo fornisce solo indicazioni essenziali: velocità e livello batteria in primo piano, odometro, trip parziale, autonomia residua, modalità assistenza in secondo piano visibili una alla volta.
L’ergonomia dei tasti è migliorabile e il feedback alla pressione risulta scarso, non sempre ci permette di capire se abbiamo effettivamente cambiato modalità di assistenza.
A completare l’allestimento troviamo un reggisella telescopico marchiato Radon da 120mm con comando al manubrio e passaggio cavo interno al telaio. La sella è una Selle Italia X1.
Geometrie
I progettisti Radon non hanno seguito la corrente Forward Geometry, perché la bici ha quote geometriche da classica trail bike. Reach corto compensato da un attacco manubrio lungo e stack piuttosto alto ci consentono di avere una posizione eretta e comoda in pedalata, ma poco bilanciata in discesa. Gli angoli sono corretti, il carro estremamente lungo ci regala una trazione eccezionale, ma ci penalizza nelle manovre strette, portando il passo oltre i 1220 mm, che rendono la bici stabile nei tratti veloci, ma poco intuitiva nei tratti tecnici.
La bici in prova era taglia 18″, a questo link potete trovare le quote delle altre taglie.
Gamma e Prezzi
La gamma è articolata in 3 modelli:
- Slide 140 Hybrid 7.0 400 – 3299€ (-300€)
- Slide 140 Hybrid 7.0 500 – 3499€ (-300€)
- Slide 140 Hybrid 8.0 500 – 3799€
I primi 2 hanno lo stesso montaggio, differiscono solo per la batteria (400Wh contro 500Wh). Il modello 8.0 ha un montaggio più raffinato. Attualmente il modello 7.0 è in promozione con un ribasso di 300€. Le bici sono disponibili in pronta consegna acquistabili sul sito Bike Discount.
NB: I prezzi finali saranno aumentati della differenza IVA rispetto alla Germania e dalle spese di spedizione.
In azione
Appena salito in sella mi sono trovato subito a mio agio, la posizione comoda mi ha fatto subito venire voglia di pedalare, affrontato i primi trail ho capito che è una bici rapida e polivalente che si adatta ad ogni terreno, ha un comportamento neutro che non sorprende mai, a patto di non esagerare con la velocità!
Salita
Sulle salite scorrevoli la bici mostra il meglio sé, sale velocemente coaudiuvata dalla spinta energica del motore Bosch CX e dal poco attrito fornito dalle ruote e dalle gomme. La posizione in sella comoda ed efficente ci permetterà di mantenere medie di tutto rispetto.
Sulle salite ripide con fondi impegnativi vengono fuori le doti arrampicatrici della Slide Hybrid, il carro lungo scarica a terra tutta la potenza, difficilmente sentiremo l’anteriore sollevarsi o la ruota posteriore slittare.
Sulle salite tecniche trialistiche con fondo roccioso il movimento basso e il passo lungo penalizzano le manovre a bassa velocità, spesso si tocca a terra con le pedivelle e il paramotore, il passo lungo rende la bici poco agile nei trail stretti e particolarmente tortuosi.
Discesa
Una bici che da il meglio di sé in salita verrebbe da pensare che possa soffrire in discesa, invece, la Slide si lascia condurre facilmente su trail scorrevoli, con inserimenti in curva rapidi, e veloci cambi di direzione. Sicuramente la scelta di gomme dal profilo molto tondeggiante e la sezione ridotta da 2,6″ aiuta a rendere la bici maneggevole e al tempo stesso comoda. Se manteniamo velocità moderate, da trail bike, la bici ci darà molte soddisfazioni.
Sui trail più ripidi e tecnicamente impegnativi escono fuori i limiti di geometrie non adatte ad una guida veloce e aggressiva. Ho subito alcune perdite di aderenza all’anteriore dovuto alla tassellatura e alla mescola della gomma non adatta in questo ambito.
La sospensione posteriore dimostra una scarsa progressività, specialmente atterrando da salti di media entità, spesso si raggiunge il fondo corsa. Sui trail particolarmente scassati affrontati a velocità sostenuta saremmo costretti a lavorare molto con il corpo per tenere a bada le reazioni della bici. Di fatto da una trail bike non possiamo pretendere le velocità e la stabilità di una enduro.
Autonomia
La bici in test era equipaggiata con la batteria da 400Wh che mi ha consentito di effettuare uscite da circa 50km con 1200mt D+ utilizzando prevalentemente assistenze medio basse. Ho utilizzato la mia batteria da 500Wh solo per uscite molto impegnative e per avere un margine di autonomia maggiore. Valutata l’esigua differenza di prezzo è da preferire l’allestimento con batteria da 500Wh.
Problemi riscontrati durante il test
Dopo aver urtato violentemente su una roccia, è stato necessario riaccoppiare i gusci del paramotore che si erano separati, comunque non ha subito danni rilevanti.
Il cerchio posteriore presenta una piccola bozza dovuta ad un impatto. La protezione sul fodero destro non è sufficente a preservare la verniciatura dalle frustate ricevute dalla catena.
Conclusioni
Bici con un buon rapporto qualità/prezzo, adatta a rider ricreativi o occasionali che ricercano in una bici comoda da pedalare e facile da usare, che non necessita di periodi di adattamento e dà il meglio di se su terreni non estremi e a velocità controllate. I componenti di qualità montati garantiscono una manutenzione limitata e un’ottima durata nel tempo.
In definitiva una trail bike dall’escursione maggiorata dal costo veramente contenuto, con un montaggio completo, pronta per affrontare uscite sui terreni più vari… ma senza velleità agonistiche!
Radon Bikes (in italiano)