Endura ha presentato al Maso Naranch, sopra il lago di Garda, il suo primo casco integrale. Con 640 grammi in taglia M (quella provata da me), comprese le imbottiture, è il più leggero sul mercato con la certificazione da downhill. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con Koroyd, materiale che ho personalmente provato a lungo sui caschi Smith.
È anche il primo integrale da mountain bike con Koroyd sul mercato. Come potete vedere dalle foto, il casco è relativamente “sottile” proprio grazie alla capacità di assorbire i colpi del Koroyd senza necessitare di tanto volume come il classico EPS.
La mentoniera è un pezzo unico che “entra” nella struttura del casco, piuttosto che essere saldata come si fa di solito. Questo fa sì che sia resistente agli impatti, motivo per cui Endura ha ottenuto la certificazione DH. Proprio la mentoniera ha un design improntato all’aerazione e, con l’imbottutira “light”, non preme sulla faccia.
Infatti due sono le imbottiture presenti nella confezione: una leggera e una più voluminosa che comprime le guance del rider come da abitudine di un casco DH. Nelle foto si tratta ancora di imbottiture pre-produzione, diverse da quelle che troverete nei negozi da luglio.
Il casco non si muove sulla testa neanche con le imbottiture più sottili perché dispone di un sistema di ritenzione tipico dei caschetti aperti, vale a dire con la classica rotellina posteriore e la possibilità di adattare l’imbragatura in altezza e lunghezza.
Qui alcuni dettagli sul sistema di fissaggio.
Il sistema di fissaggio sotto il mento è affidato a Fidlock, facile e veloce da aprire e chiudere anche con i guanti. Una piccola imbottitura evita che vada a sfregare sul mento.
La visiera non si muove, la posizione è fissa. Endura dice che, quando si toglie la mascherina, di solito la si gira intorno al casco o la si abbassa sul collo, quindi non c’è bisogno dello spazio sotto la visiera.
Non ci sono attacchi predisposti per videocamere per non pregiudicare la sicurezza in caso di caduta.
Il prezzo di listino è di 229 Euro. Il casco sarà disponibile da luglio nelle colorazioni nera e verde.
Sul campo
L’ho usato durante due giorni di riding sul Garda. Non sono un grande fan dei caschi integrali perché, se devo pedalare, mi fanno sudare e mi danno un’impressione di claustrofobia. L’Endura ha però una grande aerazione: l’ho tenuto su durante qualche breve salita e devo dire cher mi ha sorpreso da questo punto di vista.
In discesa, una volta fissato sulla testa con la rotellina posteriore, non si muove. Il fatto che la ritenzione non si affidi alle imbottiture sulla faccia contribuisce sia all’aerazione che alla facilità di indossarlo a lungo senza problemi di punti di contatto fastidiosi. La leggerezza gioca anche un ruolo importante da questo punto di vista, infatti sembra quasi di non averlo su.
Seguirà un test approfondito dopo qualche mese di prova.
Per la cronaca, questo è il casco che i Lupato stanno usando nella stagione 2019. Lo potete toccare con mano da oggi al Bike Festival.
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