Thok presenta la sua prima ebike in carbonio, la Gram. Tutti i dettagli nel video e più sotto nel comunicato ufficiale.
THOK E-Bikes annuncia la sua prima e-enduro con telaio in fibra di carbonio, la Gram: una bicicletta adatta a scalare pareti che non si potrebbero affrontare a pedali, offrendo massimo divertimento anche nel downhill.
Il progetto nasce da due anni di prototipazione e innumerevoli test condotti sugli sfidanti tracciati di Finale Ligure. Il telaio ha design innovativo ed è di proprietà THOK.
La Gram è full carbon, con uso di diversi tipi di tessuti e intrecci, e fibra UD nelle zone più sollecitate. Tutti i cavi sono integrati nel telaio dentro guaine inglobate nel tessuto in fibra.
Il tubo sella è stato verticalizzato con angolo da 78° per assicurare massima efficienza di pedalata e grande trazione in salita. L’angolo sterzo è aperto (64°) per scavalcare gli ostacoli senza impuntarsi.
Sopra al movimento centrale risaltano le “T-Ribs”, due grosse nervature, che forniscono sostegno, dissipando la pressione prodotta dall’utilizzo e rendendo la pedalata più efficace.
Nella parte posteriore del telaio saltano all’occhio i foderi bassi con disegno asimmetrico e il nuovo forcellino UDH compatibile con tutti i sistemi di trasmissione in commercio.
ll downtube è caratterizzato da fibre di carbonio a spessore differenziato: la sua sezione con forma a “C” contribuisce a disperdere le tensioni su terreni accidentati. È stato anch’esso verticalizzato, con l’obiettivo di abbassare il baricentro e favorire ulteriormente la pedalata in salita. Il Big Eye del T-Front System diminuisce le sollecitazioni della zona sterzo durante l’utilizzo sui tracciati più sconnessi. Da notare, infine, il “dettaglio” del T-stopper, il bloccasterzo.
La bicicletta è progettata intorno all’affidabile sistema chiuso Shimano con motore EP8, ed è dotata di batteria integrata da 630 WH facilmente estraibile per una comoda ricarica.
La nuova Gram è disponibile in due versioni di set-up: Gram e Gram RC.
Entrambi i modelli sono in pronta consegna nelle taglie S, M, L ed XL, rispettivamente a 7.490 € e 9.900 € tasse e consegna compresi.
Quando nacque l' enduro racing ci vollero un pò di anni (e fiumi di parole) per trovare il giusto equilibrio.
Siamo positivi.
Diciamo che il grosso problema (come per tutti gli sport che si svolgono al di fuori di strutture) è organizzare, qui lo svantaggio è che dovresti organizzare o 2 percorsi nella stessa data per differenziare oppure organizzare 2 date.
@ducams4r ecco il link agli iscritti alla prima prova https://gestioneweb.federmoto.it/public/sigma/SigmaListIscrizioniGare.aspx?ope=M&idGara=7810
quella che hai visto tu era una prova di "cross", bruttine, hai ragione, mi ricordano la mitica prova nel palazzetto di Milano (credo) con Tomac e co. (ma all' epoca fu una cosa sbalorditiva).
Quest' anno una prova del campionato enduro FIM, quella di Montecreto, sarà tracciata da un local di nome Pippo "Randagio DOC" Marani... vedremo.
Sintetizzando, il primo passo è sempre quello, cioè creare un prodotto rispondente alla domanda di mercato con l'analisi dell'idea iniziale. Si definisce il concept (ad essere cattivi: voglio il nodo sterzo come mondraker, la culla come la wild, il chainstay come rotwild... :cool: ). Lo studio di fattibilità successivo indica le linee guida al designer, dal disegno si passa al modello estetico (ecco il claim in video), per rilevare le incongruenze, apportando le dovute modifiche.
Approvato il modello, inizia la fase tecnica del progetto: a partire dalla fattibilità meccanica e la sua progettazione nel dettaglio, si realizza il prototipo (il 3d del video) definitivo, si sviluppa la documentazione tecnica e si realizza il prototipo funzionale. Dalla sua approvazione (non è detto si vada avanti, anzi...) parte l'ottimizzazione del progetto ed a seguire le preserie. Da qui la produzione in scala.
Questo iter vale per tutti i prodotti, se poi sono giocattoli per ricchi, benestanti o incoscenti come quello di cui si parla, l'estetica assume importanza fondamentale, per vendere!