La Ponale del Garda alternativa

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Mi piace tremendamente il nostro lago di Garda in questo periodo dove i colori dell’autunno stanno per arrivare e dove il tempo sembra fermarsi dopo l’ennesima estate caotica piena di traffico e turismo. È paurosamente magnifico sentire l’aria calda del Benaco di prima mattina accarezzare il caschetto mentre incomincia la pedalata su una delle strade a noi dedicate più belle al mondo.
Stiamo parlando della Ponale, da Riva del Garda, una vecchia strada dismessa che si arrampica verso Pregasina mentre ti mostra la bellezza del blu gardesano con viste a strapiombo spettacolari. Ecco che vi porto qui, ad assaggiare con le vostre ruote grasse quello che sto per raccontarvi.

Volevo deliziarvi con un tour diverso (qui la traccia GPS), un tour sicuramente leggermente più duro ma che esca dagli schemi usuali e più volte dipinti. Mi piaceva l’idea di portarvi con me alla scoperta di un borgo dimenticato ma deliziosamente affascinante che si chiama Leano, verso la Val de Vil, che ospita la Malga Vil con il pascolo Vil, un riparo sottoroccia chiamato Cùel de Vil, una sorgente Aqua de Vil e una strettoia detta Bóche de Vil.

In questa piccola borgata di case è chiaramente rinchiusa la magia di un territorio che con i suoi innumerevoli rigagnoli d’acqua si è prestato per una florida nascita di diverse attività quali il deposito di carbone, la follatura della lana, la filanda, lavorazioni del ferro, i mulini, le segherie e le fornaci. E proprio l’abbondanza dei corsi d’acqua spiega l’alto numero di toponimi composti con Pót o Put (ponte) in ogni paese della Val di Ledro. Ed in questa piccola borgata, oramai quasi disabitata, è rinchiusa la magia che vi condurrà perso passo del Guil ( o Vil ) a quota 1.209 metri tra pascoli e animali allo stato brado. La salita non sarà dolcissima ma sarete avvolti da una castagneto e da un sottobosco magico che vi porteranno a superare questo primo tratto di ascesa respirando un’aria sana a pieni polmoni. Con un ultimo sforzo dal passo del Guil raggiungeremo i prati di Guil e qui finalmente il lago di Garda si mostrerà a voi.

A quel punto ogni fatica verrà dimenticata e vi invito a sedervi ammirando la maestosità del territorio che vi circonda. Sarete a cavallo tra la Lombardia e il Trentino, ma nello stesso tempo capirete che non esistono confini di nessun genere quando ci troviamo a descrivere location così incantevoli.

Ora non ci rimane che iniziare la discesa verso Passo Rocchetta e poi ancora sul n.422 verso Malga Palaer. Nella sua semplicità di questo tratto, dopo gli ulteriori interventi che hanno letteralmente spianato questo trail, vi farà giungere poco prima di Cima Larici. Eccoci allora velocemente trasportati in uno dei cinque più bei posti iconici del nostro lago dove ammirarlo in tutta la sua magnificenza. Salire a Punta Larici ed essere accarezzati dalle nuvole e da un vento tiepido è una delle esperienze sensoriali ed emozionali migliori che possiate vivere in un’escursione in bici da queste parti. E con un vento portante, continuo, da sud verso nord quasi si fa fatica a parlare: prendiamo allora il nostro tempo e sediamoci ancora una volta nel silenzio, ringraziando la nostra fidata amica MTB che ci ha condotti in paradiso.

Lo so, tante volte mi dilungo nel descrivere le giornate in bici, ma ritengo sia fondamentale trasmettervi tutta la passione che si prova, facendovi toccare con mano quanto di bello ci sia attorno a voi. Ma è giunto il momento di ritornare verso Riva del Garda.

La scelta è scontata: su una semplice strada sterrata ci portiamo verso Pregasina dove troverete la Regina Mundi, una delle opere del cuore di Silvio Bottes, scultore francescano. Bottes creò questa imponente statua in pietra, alta 4,5 metri, e la sistemò a Pregasina su un terrazzo montano affacciato sul Lago di Garda. Punto dal quale possiamo ammirare un magnifico panorama. E che panorama. Ma non è finita. Sì perchè ci rimane ancora la Ponale, questa volta dal versante opposto, da percorrere. E via si riparte fino al tratto delle gallerie e dei punti di nuovo panoramici con il lago di Garda sotto di noi. Arriviamo di nuovo a Riva del Garda e ci concediamo una visita al centro. Troviamo un posto a sedere e con la birretta sul tavolo rivolgiamo lo sguardo verso le montagne, ancora illuminate dal sole.

Pensiamo alla nostra avventura, ricordando ogni metro trascorso seduti sulla nostra MTB e a tutto quello che abbiamo visto fino ad ora. Solo in quel momento capirete e concretizzerete che questo sport vi da la sola e vera linfa vitale per affrontare non solo il presente, ma anche il futuro.

Un futuro fatto ovviamente di mille raidate sui nostri trails che grazie a MTB Mag vi potranno far conoscere e grazie a questo immenso lavoro di squadra che da anni ha reso questo sito il più autorevole e completo nella descrizione degli itinerari presentatati.

E come sempre…alla prossima…in sella!

Giulien

Ricordatevi di scaricare l’app gratuita di Training Camp per mandare le tracce direttamente al Garmin o salvarle sul telefono: Android, iOS.
Tutti i giri sul lago di Garda si trovano qui.

Commenti

  1. neppure a farlo a posto ho fatto lo stesso percorso ieri mattina..... abitando a riva è un percorso che faccio spesso fuori stagione...
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