Fi’zi:k entra nel mondo gravity con due modelli di scarpe che condividono alcuni aspetti ma si differenziano per destinazione d’uso: la Tensor rivolta ad utilizzatori più “race oriented” e la Versor per utilizzatori “performance oriented”.
Qualche settimana fa ho ricevuto in anteprima un paio di entrambi i modelli con suola flat e vorrei condividere con voi le mie prime impressioni d’uso.
Costruzione e materiali
Entrambi i modelli condividono alcuni aspetti costruttivi e materiali. La suola e l’intersuola sono identiche, come pure il plantare e il materiale esterno della tomaia.
Iniziamo dalla suola che è uno degli aspetti fondamentali per una scarpa per pedali flat, definisce il punto di contatto con la bici e con il terreno quando non pedaliamo, ed è affidata a questo componente buona parte della nostra sicurezza durante il riding.
La suola Megagrip nasce dal lavoro di sviluppo congiunto tra Fi’zi:k e Vibram, in fase di test si è dato molta importanza alla mescola della gomma per avere un grip elevato ma al contempo una durata nel tempo adeguata. Si è lavorato anche per definire il disegno della zona di contatto con i pedali, diversificato per ogni misura, sull’altezza e forma dei tasselli per avere un ancoraggio ottimale al pedale, e sul disegno delle zone di punta e tallone per agevolare le fasi di camminata.
L’intersuola è studiata per avere il massimo contatto con il pedale, pur rimanendo flessibile e confortevole smorzando vibrazioni durante la pedalata e offrendo l’adeguata protezione in fase di camminata.
Il plantare a spessore differenziato lavora in concomitanza con l’intersuola, presenta una zona maggiormente imbottita all’altezza del tallone e più sottile nella zona dell’avampiede, è presente anche un supporto per l’arco plantare che aiuta a mantenere una postura corretta.
L’esterno della tomaia è in nylon ripstop che ci garantisce un’estrema robustestezza a tagli e strappi, contribuisce alla flessibilità della scarpa e al contenimento del peso. Entrambe le scarpe non presentano cuciture e la tomaia è costituita da un unico pezzo.
La parte interna della tomaia è costruita con un materiale che non assorbe l’acqua in modo da velocizzare le fasi di asciugatura delle scarpe dopo l’uso e limitare la formazione di cattivi odori.
I tecnici e designer di Fi’zi:k hanno deciso di adottare per questi due modelli di una chiusura tramite stringhe posizionata sul laterale per meglio adattarsi alla conformazione del piede dell’utilizzatore. Il modello Tensor ha anche una fascia velcro per aumentare il bloccaggio del piede sulla zona del collo del piede.
Le analogie terminano qui, ed ora analizzerò le diversità di ogni modello che ne caratterizzano la destinazione d’uso.
Partiamo dal modello Tensor, quella più pensata per il Racer che desidera il piede molto fermo all’interno della scarpa per ottenere la massima trasmissione di energia ai pedali, e nel contempo avere la massima sensibilità sull’appoggio, senza trascurare l’aspetto della sicurezza.
La scarpa è caratterizzata da un ampio e robusto riporto in gomma che fascia dalla zona dell’arco plantare fino all’esterno del piede passando per il tallone. Questo materiale aiuta la protezione laterale e posteriore del piede e aumenta la rigidità del tallone. Nella parte anteriore è presente un rinforzo in materiale plastico flessibile a protezione delle dita che spesso impattano con rocce sporgenti o pietre alzate dalla ruota anteriore.
La parte interna della tomaia presenta un’imbottitura minimale ed è sprovvista di linguetta, ma è conformata come un guanto e si adegua al piede per via della sua elasticità, la stessa funge anche da protezione per il malleolo interno, quello che spesso si urta sulle pedivelle o sul telaio.
Il modello Versor è indirizzato ai rider che desiderano avere una scarpa performante e protettiva durante il riding ma anche comoda da indossare per uscite lunghe o da tenere al piede per un’intera giornata anche pre e post riding, con magari un look gradevole.
La scarpa presenta una calzata analoga al modello Tensor ma offre una linguetta mobile sottile e un bordo maggiormente imbottito lungo tutto il giro tallone, che la rende più comoda specialmente nelle fasi di camminata. Anche su questo modello la sicurezza del piede non è stata trascurata, abbiamo un puntale irrobustito per salvaguardare le dita e una fascia di protezione che riveste l’esterno della tomaia dalle dita al tallone.
Anche sulla Versor è presente una protezione per il malleolo interno di dimensioni contenute per non compromettere il gradevole look da sneaker. La linguetta è anche dotata di un elastico per bloccare le stringhe ed evitare che si impiglino nella corona o nella vegetazione.
Calzata e peso e prezzo
Entrambi i modelli hanno una numerazione corretta, e sono presenti anche i mezzi numeri per una scelta più precisa. La calzata è avvolgente anche per me che ho un piede magro e piatto, e grazie alla stringatura laterale riesco a stringere adeguatamente il piede senza provocare fastidiosi punti di pressione.
Ottimo l’appoggio plantare dovuto al sottopiede che offre una corretta ammortizzazione. La differenza principale sta nel velcro presente sulla Tensor per aumentare il bloccaggio del piede, e nell’imbottitura presente nella parte del tallone della Versor che la rende più comoda in camminata.
La Tensor pesa 680g paio (misura 41.5) – 169€
La Versor pesa 642g paio (misura 41.5) – 129€
In entrambi i casi molto leggere contando le protezioni di cui sono dotate.
Grip sul pedale
Questo è l’aspetto che viene ritenuto più importante quando si sceglie una scarpa per pedali flat, ho provato tutt’e due le scarpe su un pedale con pin aggressivi. Entrambe si sono comportate al meglio, la suola aderisce bene al pedale e i pin si inseriscono negli spazi tra i tasselli, e dopo l’uso non presentano alcun tipo di lacerazione. Il grip sul pedale è risultato ottimo, senza perdite di contatto anche percorrendo trail molto scassati, senza però pregiudicare la possibilità di riposizionare il piede in caso di necessità.
Grip in camminata
La suola Vibram dà una certa sicurezza anche quando ci si muove a piedi sul rocce scoscese e terreni sdrucciolevoli, non ho avuto però la possibilità di metterle alla prova su terreni fangosi.
Impermeabilità e traspirabilità
In questo periodo ho usando le scarpe sia con calze leggere che con calze di lana, in funzione della temperatura, e le ho sempre trovate confortevoli anche se non particolarmente traspiranti. Il materiale risulta impermeabile agli schizzi, entrando in alcune pozze non ho sentito il piede bagnato, ma non godono di particolare idrofobicità superficiale. L’umidità dovuta alla sudorazione del piede si asciuga piuttosto velocemente mettendo le scarpe all’aria.
Pulizia
Per la pulizia ordinaria è bastata una spazzolata per rimuovere gli schizzi di fango secchi e una passata con un panno in microfibra inumidito per pulirle dalla polvere, per questo non ho ancora sentito la necessità di lavarle completamente.
Conclusioni
Sono scarpe ben pensate e progettate per accontentare anche i rider più esigenti, ben sviluppate con l’ausilio di racer professionisti e rider occasionali per non lasciare nulla al caso, ben costruite sfruttando le partnership con altri produttori e scegliendo materiali di qualità. Due modelli sicuri e performanti sui pedali, il Tensor con un’attitudine per le competizioni, il Versor con un’attenzione in più al confort.
Abbigliamento utilizzato in questo test:
Fi’zi:k : Scarpe
Dainese : Giacca, pantalone e ginocchiere
Alpinestars : Casco e guanti
Gist : Calze
Per dirti con shimano bisogna prendere un numero in più. Con queste?