Spiegatemi dettagliatamente cosa succede se togliessi il limitatore.

LucaPP

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7 Novembre 2021
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Olympia Performer 900 (dal 2021) - Atala OS 2100 (dagli anni '80)
L'equazione della potenza di un corpo in moto rettilineo uniforme (quindi tralascio l'accelerazione, ma considero il moto a velocità costante) è la seguente:

P = F * v

Quindi la formula della potenza applicata al moto rettilineo uniforme in salita sarà:

P = (F + Fg) * v
Penso che la "controversia" nasca dalla mancanza dell'equazione che lega l'usura del motore ai fattori che la influenzano:

usura istantanea del motore = potenza erogata dal motore * regime di rotazione delle pedivelle

Dal che si vede che l'usura è indipendente dalla velocità raggiunta dalla bicicletta o da altri fattori. Pedalando alla stessa cadenza in salita o in pianura, e dati i rapporti al cambio diversi per fare lo stesso sforzo, l'usura istantanea non cambia. Sbloccando, cambierà l'usura nel tempo solo per quanto tempo uno va più forte di 25 all'ora, esattamente come cambierebbe se decidesse di fare più salite.

Detto questo, per non voler sbloccare mi sembrano più che sufficienti gli altri motivi: le potenziali conseguenze assicurative, amministrative, penali. E in garanzia non se ne parla proprio.

Questo partendo dal presupposto che chi sblocca sia sempre un ciclista che sa il fatto suo. Ho idea che con la sensazione di sicurezza e facilità di pedalata che il motore può dare ad alta velocità, qualche "volo di pensionato" in più lo vedremmo, un po' come i monopattini.
 
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Penso che la "controversia" nasca dalla mancanza dell'equazione che lega l'usura del motore ai fattori che la influenzano:

usura istantanea del motore = potenza erogata dal motore * regime di rotazione delle pedivelle

Dal che si vede che l'usura è indipendente dalla velocità raggiunta dalla bicicletta o da altri fattori

Beh, la forza espressa dalle equazioni del post precedente è ovviamente espressa (parlando di bici) dal ciclista (o dall'assieme ciclista + motore) che dai pedali si trasmette alla corona, che la trasmette alla catena, che la trasmette al pignone in presa, che tramite la ruota libera ingaggia il mozzo della ruota... che al mercato mio padre comprò :D

Cretinate a parte, il concetto è che la forza richiesta per avanzare viene sì espressa dal propulsore (gambe + motore) ma deve essere trasmessa agli organi di trasmissione per mettere in moto la ruota motrice che a sua volta muove il veicolo. Ecco quindi che la forza viene applicata sui denti della corona, dei pignoni, sui rulli e le maglie della catena ecc...
Ed ecco quindi che una maggior velocità, che richiede una maggior potenza (e maggior forza assorbita per l'avanzamento) impatta quindi sugli organi di trasmissione perché devono sostenere questa maggior forza
Detto banalmente, la maggior forza va a "premere" sui denti di corona e pignone, "grattandoli" come una lima (il movimento di ingranamento prevede un moto reciproco); se la lima si muove più velocemente e con maggior vigore, va da sé che "mangerà" prima i componenti su cui si muove, giusto? ;)
 
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Non voglio offendere nessuno, ci mancherebbe, ma mi sembra che sfugga qualche elemento base di meccanica e fisica
Chiedo l'aiuto da casa da parte di @GIUIO10 , che ho sempre letto essere ferratissimo (assai più di me) in questi e altri argomenti.

Dunque, partiamo da degli assunti chiari e immodificabili, come appunto le leggi della fisica. Per semplificare, tralascerò gli attriti.
L'equazione della potenza di un corpo in moto rettilineo uniforme (quindi tralascio l'accelerazione, ma considero il moto a velocità costante) è la seguente:

P = F * v

dove

P = Potenza (kW)
F = Forza richiesta per l'avanzamento nel fluido (in questo caso, l'aria) (N)
v = velocità di avanzamento nel detto fluido (m/s)

Già questo mostra come all'aumentare della velocità si ha un aumento della potenza richiesta.
Ma non è tutto, perché la stessa stessa forza da applicare per vincere la resistenza aerodinamica (ossia l'avanzamento in un fluido) è definita da un'equazione legata al quadrato della velocità:

F = v^2 * A * Cx * 1/2 * ρ

dove

v = velocità di avanzamento nel fluido (sì, la stessa della formula della Potenza di prima, solo che qui è al quadrato)
A = sezione frontale (o maestra) del veicolo
Cx = coefficiente adimensionale di forma secondo l'asse x, ossia quello di avanzamento longitudinale
ρ = (Rho) densità dell'aria, pari a 1.22 Kg/m^3 al livello del mare, se non erro)

Ora, tutto questo pippone per dire che al crescere della velocità, la FORZA richiesta sale col quadrato della velocità. Questo è un fatto che si sperimenta bene aumentando il ritmo in piano con la bici, dove accucciandoci (e quindi diminuendo il Cx) la forza richiesta diminuisce
Ma la cosa peggiore è che, per via dell'interpolazione delle due equazioni riportate, la POTENZA sale con il CUBO della velocità.

Assodato questo, va da sé che il semplice salto da 25km/h a 70 km/h comporta una potenza assai maggiore, ossia un consumo nell'unità di tempo di maggiore energia. In soldoni, ci vogliono più W da parte del motore e più Wh da parte della batteria. Oltre alla capacità di erogare tale potenza ed energia, ossia avvolgimenti più robusti, celle con capacità di scarica superiore ecc ecc...

Ulteriore complicazione: tutto questo si applica al moto rettilineo uniforme IN PIANO o_O
In salita, alla componente "F" dell'equazione si aggiunge la componente data dall'azione della gravità sul piano inclinato che è la salita stessa, ossia

Fg = g * m * cos α

dove

g = accelerazione di gravità (9.8 m/s^2)
m = massa veicolo (bici + ciclista, in questo caso)
α = angolo pendenza della salita

Quindi la formula della potenza applicata al moto rettilineo uniforme in salita sarà:

P = (F + Fg) * v

Si vede che la forza richiesta all'avanzamento in salita è legato anche alla massa. Ecco spiegato perché gli scalatori sono tutti magrissimi mentre i passisti possono essere più robusti

Tornando all'oggetto della discussione, è inequivocabile che l'aumentare della velocità di avanzamento porti ad una maggiore erogazione di FORZA e conseguentemente POTENZA da parte dell'unità MOTRICE (che siano gambe, motore o entrambe) e conseguentemente maggiore erogazione di ENERGIA da parte dell'unità ALIMENTATRICE (che siano il metabolismo o la batteria o entrambe)
Questo è un FATTO.


Se tale fatto mostra che viene applicata maggiore forza, è evidente che questa forza va a sollecitare gli organi di trasmissione, che quindi si usurano prima. Se alla maggiore forza applicata aggiungiamo il fatto che la applichiamo con maggior frequenza (in soldoni, pedaliamo con maggior cadenza, o il motore gira a regimi più alti) è evidente come l'usura aumenti esponenzialmente al salire della velocità

Scusate il pippone, e scusate le eventuali castronerie: i miei studi di fisica e meccanica risalgono ormai a un quarto di secolo fa, e sono arrugginito:D
Condivido tutto (e ci mancherebbe, sono leggi della meccanica classica), però siamo sempre lì: in nessuna equazione vi è una correlazione fra il limite dell'assistenza a 25km/h e la mancanza di tale limite. Ma faccio prima a quotare @LucaPP che ha espresso forse meglio di me il concetto:
Penso che la "controversia" nasca dalla mancanza dell'equazione che lega l'usura del motore ai fattori che la influenzano:

usura istantanea del motore = potenza erogata dal motore * regime di rotazione delle pedivelle

Dal che si vede che l'usura è indipendente dalla velocità raggiunta dalla bicicletta o da altri fattori. Pedalando alla stessa cadenza in salita o in pianura, e dati i rapporti al cambio diversi per fare lo stesso sforzo, l'usura istantanea non cambia. Sbloccando, cambierà l'usura nel tempo solo per quanto tempo uno va più forte di 25 all'ora, esattamente come cambierebbe se decidesse di fare più salite.
Un esempio abbastanza lampante lo si ha con la bdc, laddove l'usura della catena è di molto superiore in chi usa la bici prevalentemente in salita (bassa velocità) rispetto a chi la usa in pianura (alta velocità), a parità di materiali e condizioni ambientali.

In ogni caso è pura accademia, nella realtà non posso che quotare nuovamente @LucaPP anche e soprattutto per questo:
Detto questo, per non voler sbloccare mi sembrano più che sufficienti gli altri motivi: le potenziali conseguenze assicurative, amministrative, penali. E in garanzia non se ne parla proprio.
Accetto il suggerimento di @bracchetto scout sul dedicarmi ad altrA materia, non prima di aver detto a @tostarello che l'ho battuto, ma in bdc :D

questa me la sono persa, ma almeno era in discesa? :p

no perché in discesa a motore spento, anche senza pedalare, son buoni tutti
Vedi l'allegato 47827
 
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Condivido tutto (e ci mancherebbe, sono leggi della meccanica classica), però siamo sempre lì: in nessuna equazione vi è una correlazione fra il limite dell'assistenza a 25km/h e la mancanza di tale limite. Ma faccio prima a quotare @LucaPP che ha espresso forse meglio di me il concetto:

Continuo a non capire
Se una forza è richiesta (e lo dice la Fisica), tale forza impatta su tutta la catena cinematica
Un ultimo esempio poi mi arrendo e vi lascio alle vostre convinzioni:
Immaginate di mettere la bici sul cavalletto e far girare i pedali. La catena fa girare il pacco pignoni e con esso la ruota. La ruota è staccata da terra, quindi la resistenza alla sua rotazione (in moto uniforme) è data praticamente solo dagli attriti e dalla "centrifuga aerodinamica". Il pedale è infatti leggero, e lo potete muovere facilmente con la mano

Ora figuratevi la stessa scena, ma con la bici per strada, con voi sopra che pedalate a 40 km/h

Lo stress sulla catena è lo stesso o la state sollecitando di più?

Ora figuratevi la stessa scena, ma a 80 km/h.
L'aria oppone molta più resistenza (la forza richiesta sale con quadrato della velocità, quindi è QUADRUPLA rispetto a quella richiesta a 40 km/h)

Lo stress è sempre lo stesso?

Quindi, arrivando a quella che credo sia la domanda principale (e tralasciando le implicazioni etiche e legali) se un dispositivo meccanico è dimensionato per resistere a determinate forze, è palese che se lo si sottopone a forze quadruple (e oltre) resisterà molto meno del previsto perché si usurerà pima. Un componente dimensionato e costruito per resistere a (scrivo a caso) 1000N di forza avrà una durata molto bassa se lo si sottopone a 4000N di forza
 
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Ma anche chi racconta di averlo fatto in piano su una muscolare...
Le (rare o_O ) volte in cui riesco a tenere bene i 30 km/h con la bdc mi faccio la hola da solo; i 40 sono un miraggio a malapena raggiungibile solo in lieve pendenza e con vento a favore; sopra i 40 si sconfina nella fantascienza, per me :D
 

Gamba

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Succede che se prima facevi lunghi percorsi pianeggianti a 25kmh ora li farai a 45kmh ( ed è già tanto se ce la fai ,70 lasciali a cipollini ) , e userai sempre il pignone piccolo che si usurerà rapidamente.
L'usura maggiore del motore non è rilevante , si usura molto di più in salita a 20kmh.
Poi chiaro che se paragoni l'usura di un motore a 45kmh con quella di uno spento a 25kmh non ha senso, tieni presente che con limitatore il motore fà continui on/off e picchi di potenza che favoriscono l'usura , quindi il saldo finale non è così ovvio come sembra.
Quindi, se vuoi andare veloce in pianura pigliati una muscolare da strada superleggera e sparati i kmh che vuoi senza limiti, le ebike sono per gente tranquilla a cui piace andare piano
 
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Continuo a non capire
Se una forza è richiesta (e lo dice la Fisica), tale forza impatta su tutta la catena cinematica
Un ultimo esempio poi mi arrendo e vi lascio alle vostre convinzioni:
Immaginate di mettere la bici sul cavalletto e far girare i pedali. La catena fa girare il pacco pignoni e con esso la ruota. La ruota è staccata da terra, quindi la resistenza alla sua rotazione (in moto uniforme) è data praticamente solo dagli attriti e dalla "centrifuga aerodinamica". Il pedale è infatti leggero, e lo potete muovere facilmente con la mano

Ora figuratevi la stessa scena, ma con la bici per strada, con voi sopra che pedalate a 40 km/h

Lo stress sulla catena è lo stesso o la state sollecitando di più?

Ora figuratevi la stessa scena, ma a 80 km/h.
L'aria oppone molta più resistenza (la forza richiesta sale con quadrato della velocità, quindi è QUADRUPLA rispetto a quella richiesta a 40 km/h)

Lo stress è sempre lo stesso?

Quindi, arrivando a quella che credo sia la domanda principale (e tralasciando le implicazioni etiche e legali) se un dispositivo meccanico è dimensionato per resistere a determinate forze, è palese che se lo si sottopone a forze quadruple (e oltre) resisterà molto meno del previsto perché si usurerà pima. Un componente dimensionato e costruito per resistere a (scrivo a caso) 1000N di forza avrà una durata molto bassa se lo si sottopone a 4000N di forza
Ultima risposta, poi mi arrendo anch'io :D
Non vi è dubbio che le cose stiano come scrivi tu, ma è il presupposto che sbloccando la bici si generi
NECESSARIAMENTE quella situazione ad essere, a mio parere, sbagliato. Dipende da molti fattori e togliere il limite di velocità all'assistenza del motore non implica direttamente un'usura ed un consumo maggiori, se non nei casi in cui sia effettivamente richiesta una potenza maggiore (ma questo vale sempre e per ogni bicicletta), cosa forse probabile ma non inequivocabilmente legata allo sbloccaggio in sè. Provo con un esempio: se pedalo in salita a 15 km/h, generando 700w complessivi (500w del motore e 200w del ciclista) consumerò meno batteria e avrò meno usura che pedalando in pianura a 50 km/h con potenza complessiva di 500w (300W del motore e 200w del solito ciclista)? Direi proprio di no, e la variabile "sbloccaggio" è del tutto indipendente. Ciò che conta sono le forze in gioco (come hai giustamente scritto tu nei post precedenti).
Diverso è il caso in cui si ragionasse di velocità costantemente sopra il limite di assistenza, a patto che ai fatidici 25 km/h non stia già richiedendo al motore l'erogazione della potenza massima, perchè in questo caso il superamento di tale velocità non causerebbe un consumo maggiore nè una maggiore usura. Spero di aver chiarito meglio ;)
 
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Danapoint

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30 Luglio 2020
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Succede che se prima facevi lunghi percorsi pianeggianti a 25kmh ora li farai a 45kmh ( ed è già tanto se ce la fai ,70 lasciali a cipollini ) , e userai sempre il pignone piccolo che si usurerà rapidamente.
L'usura maggiore del motore non è rilevante , si usura molto di più in salita a 20kmh.
Poi chiaro che se paragoni l'usura di un motore a 45kmh con quella di uno spento a 25kmh non ha senso, tieni presente che con limitatore il motore fà continui on/off e picchi di potenza che favoriscono l'usura , quindi il saldo finale non è così ovvio come sembra.
Quindi, se vuoi andare veloce in pianura pigliati una muscolare da strada superleggera e sparati i kmh che vuoi senza limiti, le ebike sono per gente tranquilla a cui piace andare piano

il futuro delle supeleggere da strada e‘ motore elettrico e velocita‘ oltre i 25,con targa e tutto. La mia generazione è pronta ad affacciarsi a questo mezzo,ancora 4 annetti dai. Perché c‘è anche chi e’ tranquillo ma ama la velocita’. Saluti.