Sabato, scendendo da un sentiero pietroso e con profonde carreggiate, meditavo su come il deragliatore, così lungo ed esposto, sia la parte di gran lunga più delicata di una emtb. Basta un niente, una pietra, una buca presa male, un ramo sporgente e si può restare a piedi in un amen, senza contare tutte le rogne derivanti da un cambio non perfetto, pagate in termini di funzionalità e piacere di guida.
Mi chiedevo: ma con l'evoluzione di questi bellissimi mezzi, non c'è all'orizzonte un sistema che possa, in modo più efficace, efficiente e robusto, sostituire in toto il sistema cambio, catena e deragliatore?
Che so un sistema a cinghia e variatore continuo gestito in modo automatico in base alla coppia erogata dal motore-ciclista o semi automatico con diverse velocità.
Su sistemi così evoluti questa parte mi sembra davvero un pezzo di storia anacronistico, inutilmente costoso, fragile, complicato e bisognoso di cure continue e quasi sempre costose.
Mi chiedevo: ma con l'evoluzione di questi bellissimi mezzi, non c'è all'orizzonte un sistema che possa, in modo più efficace, efficiente e robusto, sostituire in toto il sistema cambio, catena e deragliatore?
Che so un sistema a cinghia e variatore continuo gestito in modo automatico in base alla coppia erogata dal motore-ciclista o semi automatico con diverse velocità.
Su sistemi così evoluti questa parte mi sembra davvero un pezzo di storia anacronistico, inutilmente costoso, fragile, complicato e bisognoso di cure continue e quasi sempre costose.