Noto sempre più spesso una polarizzazione dei pareri su il brand Orbea.
Da una parte ci sono i fanboy che difendono a spada tratta ogni sua mossa, dall'altra gli hater che invece li denigrano in qualsiasi occasione definendoli come dei "diavoli del marketing".
Dal canto mio, avendo posseduto una Rise ma anche altre decine di bici, ho un parere positivo ancor più che per il prodotto specifico, per le mosse strategiche che stanno facendo e per come siano riusciti a portare in pochi anni il loro brand da marchio di serie B ad uno dei più desiderati dai biker di tutto il mondo. Prodotti sempre centrati sulle reali necessità del mercato e con rapporti qualità/prezzo tendenzialmente ben bilanciati. Poi viene il marketing, quello sappiamo che è indispensabile per ogni prodotto...
Uno degli aspetti più affascinanti di questa azienda fondata 182 anni fa è che ha un modello di leadership completamente diverso da tutti gli altri brand, che sempre più spesso appartengono a fondi di investimento che poco hanno a che vedere con la cultura e la passione per la bici. Loro sono una Coperativa dove i dipendenti stessi sono soci dell'azienda.
Forse anche questo è un elemento che contribuisce al successo di Orbea, in un mercato dove tanti brand invece stanno perdendo identità una volta venduti dai relativi fondatori a fondi di investimento.
Qui metto un estratto
dell'articolo su Orbea.
"Nel 2020 compiremo 180 anni. Quasi due secoli di storia in cui abbiamo dimostrato che vale la pena scegliere un’altra strada. Che esiste un modo diverso di comprendere la vita e la società in cui viviamo, unico ed eccitante.
Il nostro lavoro è emozionante e lo affrontiamo in modo unico. Una costante ricerca dell'eccellenza che ci costringe a muoverci sempre più velocemente e reinventarci ogni volta.
Da un lato, il controllo e la gestione di Orbea sono affidati al nostro consiglio di amministrazione. Costituito da membri eletti ogni quattro anni, questo è l'organismo rappresentativo che segna le linee d'azione della nostra cooperativa, sia in campo sociale, che economico e legislativo.
Per quanto riguarda il nostro stipendio, abbiamo un sistema di anticipi. Cioè, i membri ricevono un acconto sul lavoro, un anticipo mensile per il lavoro svolto correlato ai risultati che la cooperativa consegue ogni anno. Parallelamente a questo, viene stabilito un indice professionale per ciascun socio in base alle proprie responsabilità e ai ruoli professionali.
Come puoi vedere, tutti questi fattori fanno parte di una visione solidale ed equa, un altro modo per comprendere il nostro rapporto con il lavoro, con i nostri colleghi, con i nostri utenti, con i negozi, con la società…
Vuoi sapere come è nata la cooperativa? Alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, la situazione dell'azienda era insostenibile. L’amministrazione da parte della famiglia Orbea, fondatrice del marchio, concluse il suo corso. Gli operai presero l'iniziativa e l’adozione del modello cooperativo venne considerata l'unica opzione praticabile.
Erano visionari. Erano convinti che fosse necessario scegliere un'altra via, che il solito era già obsoleto e che i nuovi tempi richiedevano l'esplorazione di nuovi territori.
L'avvio della nuova gestione è stata una decisione di tutti i lavoratori che, in qualche caso, ha comportato un costo personale indiscutibile. “Non era più un problema economico”, sottolineano alcuni di quei pionieri, “il coinvolgimento emotivo è stato trasversale e ha interessato tutti i membri delle famiglie. Nel corso degli anni, molti figli di quei soci hanno preso il posto dei loro genitori all'interno della cooperativa. A molti tavoli di Eibar, nell'intimità della casa, Orbea è stata oggetto di conversazioni abituali durante la cena. C'era molto in gioco”.
Cosa ne pensate?