il problema principale del ciclismo su strada è che, a differenza di tutti gli altri sport che mi vengono in mente (tranne la corsa dai 1000 in su), non ha praticamente tecnica proprio grazie al mezzo meccanico che trasforma in modo efficiente lo sforzo del muscolo in movimento.
In qualsiasi altro sport, infatti, concorrono alla prestazione sia il muscolo, sia anche la tecnica, ossia la capacità di eseguire i movimenti nel modo più efficiente possibile. Devi sempre allenare uno e l'altro. Per esempio, un atleta bravo tecnicamente facilmente vince una gara di lancio del giavellotto contro un atleta iperpompato ma con meno tecnica. Soprattutto a livelli non estremi, questo capita molto frequentemente. Ovviamente, comunque, quando sono tutti tecnicamente preparati chiaro che vince il più forte, e infatti si bombano anche negli altri sport.
Ma nel ciclismo su strada, non c'è tecnica...al massimo esperienza nel gestire le proprie energie, ma tendenzialmente vince quello che ha più forza/energia disponibile.
In pratica, mentre negli altri sport il doping aiuta tipo al 50%, nel ciclismo è 100%. Prendi uno che sale in bici per la prima volta, dagli una bomba che lo rende più forte, oppure un motore nascosto come accaduto a Penice (
https://www.supereva.it/accende-il-motorino-e-semina-tutti-squalificato-13268) e vince.
Nessun'altro sport è così, tranne appunto la corsa lunga, dove nuovamente l'atto atletico si riduce a una cosa che chiunque è in grado di fare: non serve una tecnica particolare per correre, solo fiato e, infatti, anche qui a livello amatoriale si sprecano le bombette miracolose.
Per cui, quando vedo prestazioni particolarmente eccezionali nel ciclismo, qualche dubbio mi viene sempre. Che sia vero e proprio doping, che siano auto trasfusioni di sangue iperossigenato....