Le molle “progressive” di questo tipo esistono pressoché da sempre, qualsiasi molla abbia un passo delle spire differenziato può essere definita progressiva, la loro funzione è piuttosto semplice: per semplificare si comprimono quelle più ortogonali all’asse di carico, quindi quelle più vicine tra loro. Un altra tipologia sono quelle a botte, spesso montate sugli autoveicoli di serie.
Ci sono ovviamente dei limiti per raggiungere una progressività marcata, nel nostro settore: sono le dimensioni (sia la larghezza ma soprattutto la lunghezza) e il peso. Nel motociclismo si parla di progressione quasi esclusivamente per quelle delle forcelle perché sono lunghe: in questo caso è possibile creare una marcata differenziazione del passo e relativi rate.
La molla del link che hai postato, in realtà è più una dual rate che una progressiva, se si osserva il passo delle spire si notano due step di passo marcati. Così come le CaneCreek. La molla non sarà resistente a crescere gradualmente per tutta la sua corsa, avrà la corsa iniziale “soffice” finché non vanno a pacco (il cosiddetto coil bind) le poche spire “orizzontali”, col delta più marcato di range e successivamente si comporterà quasi come una “normale”.
Questo fa sì che la loro migliore destinazione sia comunque su un sistema di sospensione non progettato per ammo ad aria, che ha, per esigenze di stacco, un alto rate iniziale, quanto uno per molla per chi vuole copiare anche il brecciolino ma salta e droppa esagerato.
Meglio disegnate sembrano quelle di Race Only che denunciano un delta meno marcato delle due citate che, sulla carta, dichiarano oltre il 20% di progressività, incredibile per molle così corte con filo a sezione costante!
Non intendo dire che siano inutili, sia chiaro, meglio di niente!
Ma in un sistema progettato per l’aria, un buon ammo a molla pneumatica darà le massime prestazioni, costerà e peserà assai meno.