In genere, quando mi capita di bucare, vado alla vecchia - più o meno come tutti - e aggiusto le camere d'aria come mi ha insegnato mio nonno negli anni settanta.
Ma ora, mi sono evoluto e siccome sono stufo di spendere soldi per il gasolio usato per stare fermo in coda, mi sono emancipato.
Sto sfidando me stesso ad andare in ufficio in bicicletta quanto più mi è possibile, ma siccome devo fare una ventina di chilometri (x2) ho preso una e-bike (altra evoluzione per me, che sono sempre stato grande detrattore....).
L'ho presa abbastanza "carenata"... una Cross Tourer Husqvarna: il mio percorso infatti prevede, tra l'altro, strade bianche e tratti boschivi fino a Bergamo.
La mia scelta di qualche tempo fa, purtroppo non mi ha salvato da una foratura questa sera, sulla via del ritorno.
L'attrezzatura che mi portavo appresso non è praticamente servita a nulla: avendo previsto possibili forature mi ero comprato una di quelle "novità-ciofeche".... un liquido per riparare le camere d'aria da iniettare. Avevo riflettuto sul fatto che se avessi bucato all'andata, sarei arrivato tardi in ufficio se avessi dovuto smontare la bici. Ecco il perché della mia scelta moderna... nulla, avrei dovuto portarmi gli antichi ferri. Sarebbe stato molto meglio.
Ora la domanda è, e concludo: ma esistono dei sistemi validi per cercare di difendere per quanto possibile la camera d'aria dalle forature? In internet ne ho visti di diversi tipi (soprattutto strisce adesive e inserti in gomma tipo poliuretano). Ma ce n'è uno veramente valido?
Io non posso permettermi di perdere mezz'ora (ottimisticamente) per riparare lungo la strada la mia bici e se potessi ridurre la percentuale di rischio, sarei più tranquillo.
La bici monta questi pneumatici: Schwalbe Johnny Watts, Performance, Reflex, 60-584, 27.5x2.35.
Grazie a chi mi ha ascoltato e mi può dare consigli.
Paolo
PS a proposito, grazie a Michele di Merate che ho incontrato mentre trafficavo sulla bici con gli unguenti magici e ha interrotto il suo allenamento per prestarmi i suoi antichi ferri. Sennò sarei arrivato a casa a quest'ora. A piedi. Ostiando.
Ma ora, mi sono evoluto e siccome sono stufo di spendere soldi per il gasolio usato per stare fermo in coda, mi sono emancipato.
Sto sfidando me stesso ad andare in ufficio in bicicletta quanto più mi è possibile, ma siccome devo fare una ventina di chilometri (x2) ho preso una e-bike (altra evoluzione per me, che sono sempre stato grande detrattore....).
L'ho presa abbastanza "carenata"... una Cross Tourer Husqvarna: il mio percorso infatti prevede, tra l'altro, strade bianche e tratti boschivi fino a Bergamo.
La mia scelta di qualche tempo fa, purtroppo non mi ha salvato da una foratura questa sera, sulla via del ritorno.
L'attrezzatura che mi portavo appresso non è praticamente servita a nulla: avendo previsto possibili forature mi ero comprato una di quelle "novità-ciofeche".... un liquido per riparare le camere d'aria da iniettare. Avevo riflettuto sul fatto che se avessi bucato all'andata, sarei arrivato tardi in ufficio se avessi dovuto smontare la bici. Ecco il perché della mia scelta moderna... nulla, avrei dovuto portarmi gli antichi ferri. Sarebbe stato molto meglio.
Ora la domanda è, e concludo: ma esistono dei sistemi validi per cercare di difendere per quanto possibile la camera d'aria dalle forature? In internet ne ho visti di diversi tipi (soprattutto strisce adesive e inserti in gomma tipo poliuretano). Ma ce n'è uno veramente valido?
Io non posso permettermi di perdere mezz'ora (ottimisticamente) per riparare lungo la strada la mia bici e se potessi ridurre la percentuale di rischio, sarei più tranquillo.
La bici monta questi pneumatici: Schwalbe Johnny Watts, Performance, Reflex, 60-584, 27.5x2.35.
Grazie a chi mi ha ascoltato e mi può dare consigli.
Paolo
PS a proposito, grazie a Michele di Merate che ho incontrato mentre trafficavo sulla bici con gli unguenti magici e ha interrotto il suo allenamento per prestarmi i suoi antichi ferri. Sennò sarei arrivato a casa a quest'ora. A piedi. Ostiando.