KENEVO MULLET 200MM OHLINS
Condivido questa esperienza di sviluppo di una Kenevo 2021 in quanto ne è valsa molto la pena.
La Kenevo è modello 2021 acquistato a gennaio.
Avendo individuato il potenziale di questo telaio e le importanti prestazioni discesistiche, è venuta voglia di svilupparla in questa direzione. Con Luca Gianoglio, che con gli ammortizzatori può tutto, ho pensato che Luca sarebbe di certo riuscito a risolvere i problemi che potevano essere risolti.
Questo tipo di sviluppi della Kenevo in questi anni sono state realizzati da molti e si trova tutto in rete.
Ho cominciato a montare la forcella e la ruota della Demo race 2021 (naturalmente anche il freno anteriore), lasciando le piastre (identiche) con l’attacco manubrio (che ha reach 45), ma montando un manubrio con rise 10 (più basso), lasciando solo uno spacer sotto la piastra superiore, e sfilando gli steli il più possibile (lasciando 201mm sulla corsa).
Come atteso, la bici viene quindi stravolta in senso discesistico, guadagna moltissimo in stabilità e atterraggio da salti, ma rimane troppo penalizzata nella maneggevolezza (parlando sempre di discesa), soprattutto se non c’è sufficiente pendenza; e rimane sottosterzante nei tratti più guidati. La Boxxer world cup è straordinariamente meglio della Boxxer montata di serie sulla Kenevo. Ma il rake della Boxxer, 56mm, avanza molto la ruota e ,anche se le piastre che costruisce adesso RoxShocks hanno poco reach, la bici risulta troppo chopperistica.
In salite lunghe è possibile usare la cinghietta sulla forcella (e io con le bici da enduro, e anche con le Demo che ho sempre reso pedalabili con reggisella telescopico e cambio, da sempre uso le cinghiette, e mi stupisco che non sia normale farlo per tutti), ma in piano e in salita la bici è brutta da guidare, troppo da compensare i con spostamenti del peso in avanti.
Urge quindi lavorare sulla geometria risultante del telaio, abbassare ancora la guida, accorciare la bici.
Avendo letto su Emtb che Christian Pittorino ha portato le escursioni a 200 mm e ha montato ruote da 29” davanti e dietro, l’ho contattato in particolare per capire cosa aveva fatto con l’ammortizzatore. Lui mi ha risposto: “I used an Ohlins TTX22m 242/76 shock which I got reduced to 236/70 by reducing the shaft size. The 70mm stroke is whats needed to get 200mm travel”.
Parlando con il fantastico Luca Gianoglio ha cominciato a lavorarci facendo calcoli e costruendo quanto necessario.
Abbiamo ordinato una forcella Ohlins 38 m1 da 200mm di escursione e piastre corte (44). Luca ha lavorato sulle boccole dell’ammortizzatore per averle eccentriche com’era necessario. Ha chiesto a Eros di Andreani di avere una camera di ramp up maggiorata (agonistica) in modo da rispondere alle esigenze di una bici effettivamente molto pesante (e questo del peso rimarrà il punto meno divertente). Sull’ammortizzatore Luca ha proposto tarature diverse e siamo partiti con una che seguiva i suoi ragionamenti, sempre molto interessanti e stimolanti (per chi come me “vive” di regolazione di sospensioni dal 1983, tra moto da cross, moto per la pista, auto in pista, e da una dozzina di anni mtb … in effetti, tra tutti i tecnici di sospensioni e meccanici che ho conosciuto, Luca Gianoglio è davvero super.
La Kenevo esce quindi da questo lavoro come dalla foto: sospensioni Ohlins (come descritto sopra), mullet (ruota davanti della Demo race), e la bici così è davvero qualcosa di straordinario, non ha limiti se non quello di un peso eccessivo per poterla considerare un puro giocattolo da DH.
La geometria e gli angoli emersi vanno così bene che non ho avuto l’esigenza di mettersi lì a misurare e fare calcoli (ma in rete mi pare qualcuno l’abbia fatto). Anche a salire si fanno tutte le salitelle estreme del caso (senza usare la cinghietta) con gusto altrettanto estremo! Nice ride!
Condivido questa esperienza di sviluppo di una Kenevo 2021 in quanto ne è valsa molto la pena.
La Kenevo è modello 2021 acquistato a gennaio.
Avendo individuato il potenziale di questo telaio e le importanti prestazioni discesistiche, è venuta voglia di svilupparla in questa direzione. Con Luca Gianoglio, che con gli ammortizzatori può tutto, ho pensato che Luca sarebbe di certo riuscito a risolvere i problemi che potevano essere risolti.
Questo tipo di sviluppi della Kenevo in questi anni sono state realizzati da molti e si trova tutto in rete.
Ho cominciato a montare la forcella e la ruota della Demo race 2021 (naturalmente anche il freno anteriore), lasciando le piastre (identiche) con l’attacco manubrio (che ha reach 45), ma montando un manubrio con rise 10 (più basso), lasciando solo uno spacer sotto la piastra superiore, e sfilando gli steli il più possibile (lasciando 201mm sulla corsa).
Come atteso, la bici viene quindi stravolta in senso discesistico, guadagna moltissimo in stabilità e atterraggio da salti, ma rimane troppo penalizzata nella maneggevolezza (parlando sempre di discesa), soprattutto se non c’è sufficiente pendenza; e rimane sottosterzante nei tratti più guidati. La Boxxer world cup è straordinariamente meglio della Boxxer montata di serie sulla Kenevo. Ma il rake della Boxxer, 56mm, avanza molto la ruota e ,anche se le piastre che costruisce adesso RoxShocks hanno poco reach, la bici risulta troppo chopperistica.
In salite lunghe è possibile usare la cinghietta sulla forcella (e io con le bici da enduro, e anche con le Demo che ho sempre reso pedalabili con reggisella telescopico e cambio, da sempre uso le cinghiette, e mi stupisco che non sia normale farlo per tutti), ma in piano e in salita la bici è brutta da guidare, troppo da compensare i con spostamenti del peso in avanti.
Urge quindi lavorare sulla geometria risultante del telaio, abbassare ancora la guida, accorciare la bici.
Avendo letto su Emtb che Christian Pittorino ha portato le escursioni a 200 mm e ha montato ruote da 29” davanti e dietro, l’ho contattato in particolare per capire cosa aveva fatto con l’ammortizzatore. Lui mi ha risposto: “I used an Ohlins TTX22m 242/76 shock which I got reduced to 236/70 by reducing the shaft size. The 70mm stroke is whats needed to get 200mm travel”.
Parlando con il fantastico Luca Gianoglio ha cominciato a lavorarci facendo calcoli e costruendo quanto necessario.
Abbiamo ordinato una forcella Ohlins 38 m1 da 200mm di escursione e piastre corte (44). Luca ha lavorato sulle boccole dell’ammortizzatore per averle eccentriche com’era necessario. Ha chiesto a Eros di Andreani di avere una camera di ramp up maggiorata (agonistica) in modo da rispondere alle esigenze di una bici effettivamente molto pesante (e questo del peso rimarrà il punto meno divertente). Sull’ammortizzatore Luca ha proposto tarature diverse e siamo partiti con una che seguiva i suoi ragionamenti, sempre molto interessanti e stimolanti (per chi come me “vive” di regolazione di sospensioni dal 1983, tra moto da cross, moto per la pista, auto in pista, e da una dozzina di anni mtb … in effetti, tra tutti i tecnici di sospensioni e meccanici che ho conosciuto, Luca Gianoglio è davvero super.
La Kenevo esce quindi da questo lavoro come dalla foto: sospensioni Ohlins (come descritto sopra), mullet (ruota davanti della Demo race), e la bici così è davvero qualcosa di straordinario, non ha limiti se non quello di un peso eccessivo per poterla considerare un puro giocattolo da DH.
La geometria e gli angoli emersi vanno così bene che non ho avuto l’esigenza di mettersi lì a misurare e fare calcoli (ma in rete mi pare qualcuno l’abbia fatto). Anche a salire si fanno tutte le salitelle estreme del caso (senza usare la cinghietta) con gusto altrettanto estremo! Nice ride!
