fondamentalmente, lo stato italiano non è in grado di far rispettare le proprie leggi, per cui ricorre solitamente a questi trucchetti:
- estensione di un divieto a livello generale (leggasi, sparare col mitra sulla folla per colpire quello che ha lanciato il sasso), ci sono moltissimi esempi, dal recente riobbligo della mascherina all'aperto, all'obbligo di rottamazione dei veicoli radiati e via dicendo.
- usare sanzioni spropositate per spaventare la gente così da sopperire alla mancata sensazione di controllo (es. le migliaia di euro previste per reati che, presi singolarmente, sono irrilevanti, come non prendere lo scontrino fiscale o sempre le famose mascherina in strada)
- far pesare ai cittadini onesti, con ulteriori disagi/costi, le conseguenze delle azioni sbagliate degli altri (ed è il caso di cui stiamo parlando).
E così si entra in una spirale di autogiustificazione per cui, da un lato, il cittadino riesce sempre a trovare una ragione di "giusta" ribellione a quelle che sono leggi destinate ad un fine anche condivisibile, ma ottenuto in modo spesso sbagliato, e dall'altro lo Stato che continua ad inasprire sanzioni (verso quelli che già oggi non riesce a colpire) e oneri (a carico di chi già la legge stava rispettando).