Le E-bikes in Europa sono indiscutibilmente il presente e il futuro, non sono una moda passeggera, apriranno possibilità immense per tantissime persone e prospettive di guadagni sostanziosi per il mercato della bici, e per tutto ciò che ci gira intorno, vedi turismo estivo montano.
Questo fenomeno è affascinante, uno dei più interessanti dell’epoca recente, potenzialmente della portata di cià che rappresentò lo sci alpino quando divenne sport riecrativo.
Molto affascinante soprattutto pensare a quali e quanti margini di progresso abbiamo davanti noi appassionati di feticci meccanici, perché?
Perché non ostante oggi il progresso viaggi con velocità esponenziali rispetto al passato, nessuno ad oggi è in gradi di dirci se, in questo settore, siamo già a buon punto oppure siamo ancora all’età della pietra.
Io credo e spero che siamo ancora all’età della pietra.
Io ho una buona e-bike, eppure ogni volta che vedo una bella bici muscolare ben montata mi innamoro, sarà un caso?
Inoltre non mi sento assolutamente di confermare la diceria che quando sali su una e-bike non toccherai mai più una muscolare.
Parlando a livello puramente estetico, giorni fa giravo in un negozio ben fornito, rendendomi conto che ancora le e-bike fanno una più schifo dell’altra, senza grosse distinzioni.
Credo dipenda innanzitutto dalla necessità di risparmio sulla componentistica, per stare dentro prezzi umanamente abbordabili (se ci pensiamo bene una e-bike di media-alta gamma costa sensibilmente meno di una muscolare di altissima gamma, sono dure leggi del mercato dalle quali non si sfugge).
Ma dipende anche dal fatto che gran parte dei motori, batterie non sono dedicatamente costruite sui progetti specifici.
E allora coperchi in plastica che raccordano male, buchi della serratura tipo armadietto della palestra, spoiler plasticosi sulle batterie appiccicati col biadesivo, griglie raffreddamento stile soffiatore per foglie, tutte schifezze che offendono la perfezione "metallica" che era stata raggiunta nei montaggi delle bici tradizionali.
Diciamo che chi viene dal Moto-Enduro non si pone certo il problema ed ha tutto da guadagnare, ma chi viene dalla MTB, oltre al performante, vorrebbe anche il bello.
Veniamo poi alle prestazioni in discesa, che è la cosa che oramai interessa tutti. Inutile che le case continuino a produrre promo video di proazzi che sgommano a pendolo, ollano, manulano, saltellano da un appoggio all’altro come se avessero la Slash carbon.
Le e-bikes plus in discesa sono dei gatti morti, dei rattoni striscianti che farebbero passare in maniera indolore lo scassato di Finale, anche alle signore che fanno a spesa col cestino. Baricentro basso, ruote da motocross, peso da ernia lombare, tutto bello alla prima discesa …ma alla lunga?
La sensibilità faticosamente acquisita dopo anni di guida va a farsi benedire.
Questa mia non vuol essere una critica alla e-bike, al contrario è esternazione d’entusiasmo, nella consapevolezza che nei prossimi anni ne vedremo delle belle, non ci annoieremo di certo, ma purtroppo piangeranno i nostri portafogli.
Questo fenomeno è affascinante, uno dei più interessanti dell’epoca recente, potenzialmente della portata di cià che rappresentò lo sci alpino quando divenne sport riecrativo.
Molto affascinante soprattutto pensare a quali e quanti margini di progresso abbiamo davanti noi appassionati di feticci meccanici, perché?
Perché non ostante oggi il progresso viaggi con velocità esponenziali rispetto al passato, nessuno ad oggi è in gradi di dirci se, in questo settore, siamo già a buon punto oppure siamo ancora all’età della pietra.
Io credo e spero che siamo ancora all’età della pietra.
Io ho una buona e-bike, eppure ogni volta che vedo una bella bici muscolare ben montata mi innamoro, sarà un caso?
Inoltre non mi sento assolutamente di confermare la diceria che quando sali su una e-bike non toccherai mai più una muscolare.
Parlando a livello puramente estetico, giorni fa giravo in un negozio ben fornito, rendendomi conto che ancora le e-bike fanno una più schifo dell’altra, senza grosse distinzioni.
Credo dipenda innanzitutto dalla necessità di risparmio sulla componentistica, per stare dentro prezzi umanamente abbordabili (se ci pensiamo bene una e-bike di media-alta gamma costa sensibilmente meno di una muscolare di altissima gamma, sono dure leggi del mercato dalle quali non si sfugge).
Ma dipende anche dal fatto che gran parte dei motori, batterie non sono dedicatamente costruite sui progetti specifici.
E allora coperchi in plastica che raccordano male, buchi della serratura tipo armadietto della palestra, spoiler plasticosi sulle batterie appiccicati col biadesivo, griglie raffreddamento stile soffiatore per foglie, tutte schifezze che offendono la perfezione "metallica" che era stata raggiunta nei montaggi delle bici tradizionali.
Diciamo che chi viene dal Moto-Enduro non si pone certo il problema ed ha tutto da guadagnare, ma chi viene dalla MTB, oltre al performante, vorrebbe anche il bello.
Veniamo poi alle prestazioni in discesa, che è la cosa che oramai interessa tutti. Inutile che le case continuino a produrre promo video di proazzi che sgommano a pendolo, ollano, manulano, saltellano da un appoggio all’altro come se avessero la Slash carbon.
Le e-bikes plus in discesa sono dei gatti morti, dei rattoni striscianti che farebbero passare in maniera indolore lo scassato di Finale, anche alle signore che fanno a spesa col cestino. Baricentro basso, ruote da motocross, peso da ernia lombare, tutto bello alla prima discesa …ma alla lunga?
La sensibilità faticosamente acquisita dopo anni di guida va a farsi benedire.
Questa mia non vuol essere una critica alla e-bike, al contrario è esternazione d’entusiasmo, nella consapevolezza che nei prossimi anni ne vedremo delle belle, non ci annoieremo di certo, ma purtroppo piangeranno i nostri portafogli.