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Dove ti porta la Rise

Premessa: quando ho montato il video ero molto indeciso se proporlo al Diretur qui sul Mag. Dopo i Trail Ninja, gli Epic Trail e pro rider vari, vedere il mio era un pò come specchiarsi nudi dopo aver visto un porno di Rocco Siffredi, come confrontare il progetto della bifamiliare del Geom. Pietro Pippozzi di Bolladello con quello della Torre Liebeskind di Milano, come paragonare la matriciana Der Forchetta de Trastevere con un piatto di Villa Crespi di Canavacciuolo. Diciamo che confido nell’ approvazione della massa dei NormalMen di bocca buona come il sottoscritto che quando vedono scendere Iron-Mike e Steve Ude pensano di segare la bici in due e di darsi al Burraco.

Tant’è, come spesso succede all’ avvicinarsi del fine settimana, i messaggi su Whatsapp si susseguono uno dopo l’ altro. Io avrei programmato l’uscita per domenica ma le previsioni sono pessime mentre promettono bene per il sabato. Un paio di carpiati con avvitamento per liberarmi da impegni casalinghi tra piastrellista ed imbianchino ed eccoci ai soliti eccitanti preparativi vespertini.

I fidi compagni di merende saranno il Duca Bianco (alias Il Marantz) e Cristiano l’amico CoMaschio, un trittico ben collaudato.

Si fidano e quindi lasciano a me la scelta dell’itinerario che ricade su una cima che avevo in mente da un pò: il Seehorn nella zona del Passo del Sempione, una classica dello sci-alpinismo in versione a due ruote. L’anno scorso transitandoci sotto facendo un altro giro, visto l’ambiente, mi ero detto che in una bella giornata autunnale sarebbe stata una bella gita.

La partenza è proprio all’ entrata della dogana Svizzera di Gondo. C’è un comodo parcheggio con tanto di bagni per le esigenze mattutine (e non solo). La prima parte di salita si svolge su una bella strada asfaltata con traffico quasi nullo e conduce in circa 12 Km e 1000 metri di dislivello al Furggu Pass. Da qui comincia il bello, in tutti i sensi. Lasciamo la strada e saliamo ora su sentiero.

Siamo tutti e tre armati di E-Bike che, anche se light (due Rise ed una Kenevo SL), ci permettono di pedalare su pendenze che con la bici a gambe ci sogneremmo. Il sentiero sale deciso in mezzo ad un tripudio di larici vestiti a festa. La giornata è ideale: un tiepido sole accende i colori che sono al loro massimo splendore. Mi fermo spesso a fotografare.

Speravo di trovare queste condizioni e quindi mi sono portato, oltre al drone e alla GoPro, la cara vecchia Canon 5D III, un paio di chili tra ferro e vetro ma che alla fine mi scarrozzo quasi con piacere. Confesso che mi sento più a mio agio con le foto che con i video ma uscendo spesso da solo ho fatto di necessità virtù e mi sono convertito (un pò come da MTB alla E).

Si giunge ad un piccolo laghetto proprio sotto alla cima. A ovest incombe il trittico Fletschorn – Lagginhorn – Weissmies, sono già ben imbiancati dalla neve.

Riprendiamo a salire ora spingendo le bici fino a sbucare su un pianoro, manca poco, si torna in sella e anche se con un pò di fatica si sbuca sulla cresta finale che porta in cima dove ci aspetta un’orribile costruzione metallica. Poco male, basta tenersela alle spalle e godersi lo splendido panorama che spazia su tutte le cime che fanno da corona al Passo del Sempione !

Discesa ON:

Primissima parte da FBL (Fäa Balà L’öcch) per pendenza e sassi smossi infingardi poi una bellissima cresta erbosa da percorrere a Mach2 e poi di nuovo un tratto impegnativo per ripidanza, fondo traditore e contro pendenze assassine. Mettete in conto almeno una penalità su un tornante sinistro.

Si giunge quindi ad un ripiano a circa 2200 di quota e da qui alla strada è il Festival del Biker, uno spasso di sentiero tecnico il giusto, mai banale ma mai troppo impegnativo: spettacolo.

Sbucati sulla strada sosta per pulire i denti dai moschini appiccicati, una pettinata al ciuffo scomposto e via sullo Stockalperweg, antichissima via di comunicazione tra il Nord ed il Sud delle Alpi.

Il sentiero continua bellissimo (ocio alla prima parte che presenta delle canalette dell’acqua veramente tremende, infatti ho bucato). Si alternano pezzi facili e veloci ad altri più lenti tecnici.

L’ultima parte sarà una bella sfida su dei tratti gradonati in pietra che ci sputeranno letteralmente nel parco giochi di Gondo. Il nostro parco giochi oggi era ben più in alto e anche se siamo ormai passatelli, anche senza giostre ed altalene ce la siamo goduta come i bambini al Luna Park!

Link all’itinerario su TC

Testo e foto di Yura

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Tags: itinerari

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