Buongiorno anche a vossia, Signor Biker Lentus.
Le chiedo venia per il linguaggio sciamannato, ma vorrei testè rammentarle che temo siamo vittime entrambi di un pleonastico granciporro.
Convengo con Voi (a tal proposito, ero indeciso tra il "Voi" e il "Coloro"...) che portare offesa ai barboni, apostrofandoli come fossero abietti gaglioffi, non fa onore al solipsista scribacchino che ha stizzito me medesimo.
Da qui la mia scabra epistola, quale fossi un burbero villano, fonte del qui pro quo.
Per mia buona sorte, da lungimirante galantuomo quale Vi dimostrate, non vi siete obnuvolato e avete lasciato cadere la questione. Temevo Voleste risolvere la disputa sfidandomi a singolar tenzone all'arma bianca, ma il mio lignaggio non mi ha permesso la pratica della nobile arte delle armi da punta e taglio, duello che avrebbe poprtato l'inequivocabile termine della mia, seppur inane, esistenza.