Qualche dato:
Circa 160 km totali 5000 d+ 13 ore pedalate
Primo giorno 1700d+ 61km
Secondo giorno 1800d+ 58km
Terzo giorno 1500d+ 41km
Zero impianti di risalita.
Zero portage.
Spinta solo breve tratto dai laghi di val viola al passo.
Difficoltà tecnica Media
Difficoltà fisica Media
Partiti da Livigno si sale per la Val Federia e si raggiunge il rifugio Cassana con pendenze importanti ma non impossibili da pedalare con Ebike, mentre le muscolari andavano tutte a spinta.
Il passo a quota 2650 segna il confine con la Svizzera.
La discesa in alcuni tratti è meglio affrontarla a piedi con prudenza (ricordo che ci si trova in zone di alta montagna e non facilmente raggiungibili da soccorsi)
La vallata che ci si ritrova davanti lascia senza fiato
Si percorrono diversi guadi prima di inoltrarsi nel single track sottobosco
si scende fino a raggiungere Zuoz dove ci siamo fermati a pranzare e approfittato per ricaricare le batterie (ci tengo a precisare per chi non lo sapesse che la Svizzera è ben più costosa dell'Italia pasta al pomodore 16 euro caffè 4 euro etc e la ricarica della ebike costa 2 euro) , da li attraverso comoda ciclabile si raggiunge Saint Moritz (noi abbiamo costeggiato il lago anche se vietato alle bici ma non c'era praticamente nessuno) si passa Pontresina e in un sottobosco pieno di scoiattoli si comincia a salire verso il Lago Bianco, dove abbiamo cenato e dormito (Ospizio Bernina), la salita sterrata è semplicemente magnifica, un susseguirsi di ponti cascate guadi, mai troppo pendente, e di tanto in tanto si vede sfilare il famoso Bernina Express, un autentico parco giochi.
Il secondo giorno si scende subito per single track da lasciare a bocca aperta, qualche passaggio tecnico ma mai pericoloso, vacche, cavalli, marmotte e scoiattoli a profusione, ad un certo punto si attraversa la statale che scende dal Forcola e si scende su un altro trail da bave costeggiando il torrente Poschiavo, il sentiero poi diventa strada bianca in salita, qui noi abbiamo tenuto la sinistra, ma diventa ben poco ciclabile, consiglio di tenere la destra e scendere (indicazioni Valle di CAMP) tanto poi ci si congiunge lo stesso alla traccia poco dopo Sfazù. Ottima torta al rifugio Lungacqua in prossimità del lago Saoseo e si prosegue fino ai laghi di Valviola, semplicemente incantevoli e costeggiati da bellissimi trail. Da qui la salita si fa più impegnativa fino al Passo di Val Viola a quota 2500 e da li si scorge un panorama indescrivibile sulla vallata che si andrà a percorrere, diversi laghi fanno da cornice a Rifugio Viola
Noi abbiamo proseguito giungendo al Rifugio Federico in Dosdè dove abbiamo pranzato (meno turistico perchè meno facilmente raggiungibile dai merenderos)
Super discesa a tratti abbastanza tecnica ma fattibile, con pause per ammirare le cascate...poi a causa di grossi massi si porta la bici in un sentiero un po' in discesa lungo il torrente, ma subito si torna in sella e dopo una breve discesa si ricomincia a salire lungo la traccia del Bike Marathon di Bormio, continui saliscendi lungo una forestale che di tanto in tanto regala scorci bellissimi, anche qui non mancano torrenti cascate e ponticelli di legno che fanno volare i chilometri...dal Ristoro Alpe di Boron cominciano delle rampe al limite del ribaltamento (finchè pedalavo a testa bassa mi chiedevo come facciano a farle in sella nella gara!!)
Si Raggiunge così il forte di Oga (impressionante, merita una veloce visita) e lo si aggira imboccando una delle parti più divertenti dell'intero giro, un single track sotto bosco che ci porterà dopo svariati chilometri di autentica goduria fino ala frazione di Valdidentro dove abbiamo cenato e dormito.
Il terzo giorno comincia subito in salita, di raggiungono prima per asfalto e poi su sterrato le Torri di Fraele, panorama da non perdere, fate una piccola sosta, e si prosegue fino al lago Scale e al lago di Cancano e di San Giacomo attraversando l'imponente diga e scorgendo le ormai sommerse fondamenta dei villaggi degli operai che vi hanno lavorato per costruirla
Dalla magnifica chiesetta di San Giacomo di Fraele abbiamo optato per un piccolo anello in val mora, su ghiaioni e letti di torrenti, suggestivo paesaggio che ci fa sentire davvero piccoli circondati dall'enormità di quelle cime...tornati sui nostri passi la meritata pausa al Ristoro San Giacomo.
Lo so la fame non manca mai in questi posti ma cercate di evitare di esagerare perchè la salita successiva fino a malga Trela e oltre metterà a dura prova le vostre ultime energie (o quelle della vostra batteria hihihi)
Bene da questo punto in avanti GODETE di quello che secondo me è il sentiero più bello della zona, una fantastica discesa su trail con panorami da urlo, qualche piccolo dosso naturale che vi concederà qualche bel saltino, guadi etc mi raccomando sotto bosco fate attenzione agli scoiattoli, attraversano il trail impauriti, è un attimo investirli.
Stanchi ma super soddisfatti col sorrisone stampato si raggiunge il lago di Livigno, sceglietevi un bar o gelateria qualsiasi per brindare con i vostri compagni di viaggio e pianificare il prossimo giro.
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Circa 160 km totali 5000 d+ 13 ore pedalate
Primo giorno 1700d+ 61km
Secondo giorno 1800d+ 58km
Terzo giorno 1500d+ 41km
Zero impianti di risalita.
Zero portage.
Spinta solo breve tratto dai laghi di val viola al passo.
Difficoltà tecnica Media
Difficoltà fisica Media
Partiti da Livigno si sale per la Val Federia e si raggiunge il rifugio Cassana con pendenze importanti ma non impossibili da pedalare con Ebike, mentre le muscolari andavano tutte a spinta.
Il passo a quota 2650 segna il confine con la Svizzera.
La discesa in alcuni tratti è meglio affrontarla a piedi con prudenza (ricordo che ci si trova in zone di alta montagna e non facilmente raggiungibili da soccorsi)
La vallata che ci si ritrova davanti lascia senza fiato
Si percorrono diversi guadi prima di inoltrarsi nel single track sottobosco
si scende fino a raggiungere Zuoz dove ci siamo fermati a pranzare e approfittato per ricaricare le batterie (ci tengo a precisare per chi non lo sapesse che la Svizzera è ben più costosa dell'Italia pasta al pomodore 16 euro caffè 4 euro etc e la ricarica della ebike costa 2 euro) , da li attraverso comoda ciclabile si raggiunge Saint Moritz (noi abbiamo costeggiato il lago anche se vietato alle bici ma non c'era praticamente nessuno) si passa Pontresina e in un sottobosco pieno di scoiattoli si comincia a salire verso il Lago Bianco, dove abbiamo cenato e dormito (Ospizio Bernina), la salita sterrata è semplicemente magnifica, un susseguirsi di ponti cascate guadi, mai troppo pendente, e di tanto in tanto si vede sfilare il famoso Bernina Express, un autentico parco giochi.
Il secondo giorno si scende subito per single track da lasciare a bocca aperta, qualche passaggio tecnico ma mai pericoloso, vacche, cavalli, marmotte e scoiattoli a profusione, ad un certo punto si attraversa la statale che scende dal Forcola e si scende su un altro trail da bave costeggiando il torrente Poschiavo, il sentiero poi diventa strada bianca in salita, qui noi abbiamo tenuto la sinistra, ma diventa ben poco ciclabile, consiglio di tenere la destra e scendere (indicazioni Valle di CAMP) tanto poi ci si congiunge lo stesso alla traccia poco dopo Sfazù. Ottima torta al rifugio Lungacqua in prossimità del lago Saoseo e si prosegue fino ai laghi di Valviola, semplicemente incantevoli e costeggiati da bellissimi trail. Da qui la salita si fa più impegnativa fino al Passo di Val Viola a quota 2500 e da li si scorge un panorama indescrivibile sulla vallata che si andrà a percorrere, diversi laghi fanno da cornice a Rifugio Viola
Noi abbiamo proseguito giungendo al Rifugio Federico in Dosdè dove abbiamo pranzato (meno turistico perchè meno facilmente raggiungibile dai merenderos)
Super discesa a tratti abbastanza tecnica ma fattibile, con pause per ammirare le cascate...poi a causa di grossi massi si porta la bici in un sentiero un po' in discesa lungo il torrente, ma subito si torna in sella e dopo una breve discesa si ricomincia a salire lungo la traccia del Bike Marathon di Bormio, continui saliscendi lungo una forestale che di tanto in tanto regala scorci bellissimi, anche qui non mancano torrenti cascate e ponticelli di legno che fanno volare i chilometri...dal Ristoro Alpe di Boron cominciano delle rampe al limite del ribaltamento (finchè pedalavo a testa bassa mi chiedevo come facciano a farle in sella nella gara!!)
Si Raggiunge così il forte di Oga (impressionante, merita una veloce visita) e lo si aggira imboccando una delle parti più divertenti dell'intero giro, un single track sotto bosco che ci porterà dopo svariati chilometri di autentica goduria fino ala frazione di Valdidentro dove abbiamo cenato e dormito.
Il terzo giorno comincia subito in salita, di raggiungono prima per asfalto e poi su sterrato le Torri di Fraele, panorama da non perdere, fate una piccola sosta, e si prosegue fino al lago Scale e al lago di Cancano e di San Giacomo attraversando l'imponente diga e scorgendo le ormai sommerse fondamenta dei villaggi degli operai che vi hanno lavorato per costruirla
Dalla magnifica chiesetta di San Giacomo di Fraele abbiamo optato per un piccolo anello in val mora, su ghiaioni e letti di torrenti, suggestivo paesaggio che ci fa sentire davvero piccoli circondati dall'enormità di quelle cime...tornati sui nostri passi la meritata pausa al Ristoro San Giacomo.
Lo so la fame non manca mai in questi posti ma cercate di evitare di esagerare perchè la salita successiva fino a malga Trela e oltre metterà a dura prova le vostre ultime energie (o quelle della vostra batteria hihihi)
Bene da questo punto in avanti GODETE di quello che secondo me è il sentiero più bello della zona, una fantastica discesa su trail con panorami da urlo, qualche piccolo dosso naturale che vi concederà qualche bel saltino, guadi etc mi raccomando sotto bosco fate attenzione agli scoiattoli, attraversano il trail impauriti, è un attimo investirli.
Stanchi ma super soddisfatti col sorrisone stampato si raggiunge il lago di Livigno, sceglietevi un bar o gelateria qualsiasi per brindare con i vostri compagni di viaggio e pianificare il prossimo giro.
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Allegati
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