stiamo andando OT, ma la valutazione del rischio è un processo che va a gradi, e prima o poi ci si deve fermare.
Giusto per sintetizzare, prima valuto gli eventi che da soli possono causarmi un danno, poi quelli che devono mettersi almeno in coppia, poi quelli che richiedono tre situazioni contemporanee e via dicendo. Ad ogni passo, il numero di possibili rischi si raddoppia o più ancora.
Ad un certo punto per forza bisogna fermarsi.
Un paio di anni fa una ragazza è morta perchè, mentre faceva un'escursione su un normale sentiero frequentato da decine di migliaia di persone ogni anno, un altro escursionista ha fatto cadere una pietra in un punto dove il sentiero fa una serie di piccoli tornanti.
L'ha colpita in testa ed è morta.
Il giorno dopo, ovviamente, tutti a dire che in montagna si va solo e sempre con il caschetto, che se si vuole andare senza
protezioni bisogna stare a casa perchè è OVVIO che altrimenti si rischia di ricevere sassi in testa.
La sfortuna esiste, in un certo senso...non è una divinità, ma è come chiamiamo un evento che richieda una sequenza di eventi con esito infausto e la cui probabilità è estremamente bassa.