Completati alcuni upgrade sulla bike, che si presenta ora così:
Telaio: Rail 9.7 carbon OCLV
Ruote: Bontrager Line Comp 30
Forcella:
RockShox Yari RC 160mm RockShox Lyrik Charger 2.1 RC.2 160mm
Ammo: RockShox Deluxe Select+
Manubrio:
Bontrager Comp lega, 31,8mm x 780mm Bontrager Line Pro carbon, 35mm x 720mm
Manopole:
Bontrager XR TraiI ODI Ruffian
Freni:
Shimano BR-MT520; Shimano BR-M7120; SRAM Code RSC
Dischi:
Shimano RT76 front rear 203mm BCA YOD4 rotors front rear 203mm
Comando cambio:
SRAM NX Eagle; SRAM XX1 Eagle; SRAM GX Eagle AXS
Cambio:
SRAM NX Eagle; SRAM XX1 Eagle; SRAM GX Eagle
Guarnitura: SRAM X1 1000, 34t
Cassetta:
SRAM PG-1230, 11-50 Eagle SRAM PG-1299 Eagle, 10-50
Catena:
SRAM NX Eagle SRAM XX1 Eagle
Pedali: Bontrager Line pro flat
Copertoni:
vari Maxxis Assegai ant 29x2.50w, 3C/EXO+/TR Maxxis Minion DHR post, 29x2.40w
Reggisella:
Bontrager Line dropper, 150mm RockShox Reverb AXS, 170mm
Sella:
Bontrager Arvada; WTB Volt Race; Fabric Scoop Pro Team Shallow
Il GX AXS è stato più che altro uno sfizio (visto che l’XX1 tradizionale andava benissimo), ma essendo ormai abituato sulla muscolare al funzionamento dell’elettronico, ogni volta che salivo sulla e-bici mi pareva di fare un tuffo nel passato…
Per quanto riguarda il funzionamento, non ho notato alcuna differenza con l’XX1 AXS che monto sull’altra bici.
Ho poi sostituito i rotori (Shimano SLX) con i nuovi BCA, misura 203 sia anteriore che posteriore.
Sono dischi tutt’altro che economici, ma le lavorazioni e la resa sono adeguate al costo. Come pinze e comandi monto gli SRAM RSC.
Appena messi, con pastiglie Galfer nere (standard), ho notato (oltre ad un cospicuo irrobustimento della potenza frenante) un’immediatezza di attacco finanche eccessiva per i miei gusti (preferisco un attacco più smooth), ed il collaudo sul trail giù dal passo di Trela fino al lago di Livigno (ad andatura parecchio allegra) mi hanno convinto che non erano le pastiglie giuste (senza considerare che si erano quasi saldate ai dischi…).
Pronti via metto le viola, e ci faccio una giornata sui trail del piacentino (con partenza dopo la diga di Mignano).
Questa volta ci siamo: le viola sono strutturate per gestire la superiore potenza dell’impianto; la frenata non perde in potenza ma acquista un attacco più dolce; si può gestire ogni millimetro di corsa della leva con precisione chirurgica, dal semplice tocco che ti permette di chiudere più facilmente la curva alla pinzata più decisa che ti porta al bloccaggio (se voluto).
Anche in termini di resistenza al fading nulla da eccepire: i freni sono stati costanti per l’intera giornata, anche dopo lunghe discese nei bellissimi trail della zona. Per finire, l'impianto è rimasto silenzioso sempre, anche dopo qualche guado, il che me li fa promuovere senza riserve.
Saluti