Elucubrazioni Il futuro è dello sport all’aria aperta

Vettore2480

Ebiker potentibus
3 Maggio 2017
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PG
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Io non so se c'è antipatia per chi fa outdoor. C'è invece per chi va all'aria aperta infrangendo le regole e creando pericoli per gli altri. Chi fa sci fuoripista rischiando di causare valanghe, chi usa le ciclabili o certi sentieri di montagna come circuiti ... piuttosto che chi circola con mezzi illegali. Se ne è parlato. Poi quando qualcuno si fa male rischiano di andarci di mezzo quelli che le regole le rispettano: come ho già detto, non vorrei per esempio che qualche parlamentare si inventasse di far targare tutte le ebike per colpa di qualche furbone che gira con bici/motorini e crea qualche casino grosso.
Quando facevo quelle riflessioni, oramai diverse settimane fa, già mi prefiguravo la situazione che sembra delinearsi: ospedali sotto minor pressione, che tenderanno ad essere esuberanti, visto il potenziamento di certo necessario, ma purtroppo tardivo.
Facendo dovuti scongiuri, questa estate gli ospedali dovranno andare alla ricerca dei pazienti (chiaramente è una battuta, ma rende l’idea).
Voglio dire che se prima del virus non c’era ragione per condannare chi fa sport outdoor, e di conseguenza porrebbe impegnare soccorso alpino ed ospedali, quando l’emergenza sarà rientrata dovrebbe essere la stessa cosa.
Ciò che invece vedo serpeggiare è una crescente antipatia verso chi fa alpinismo, mtb, sciaplinismo, etc... ma non ce n’é motivo, poiché nulla hanno a che vedere col covid anzi, sono forse quanto di più lontano da esso possa esistere.
Come prima dovevamo aver prudenza, per proteggere noi in prims ed i soccorritori a seguire, in futuro dovrà essere la stessa cosa. Tutto qui.