Senz'altro gli steli degli ammortizzatori attuali sono esili per per il lavoro che devono svolgere, ma i sistemi con prolunga (che sia a forchetta o simile) sono molto gravosi per essi.
Proviamo con dei disegni di semplice interpretazione a capire perchè un ammortizzatore a molla soffre maggiormente.
Senza scomodare Eulero, partiamo da una colonna, con vincoli snodati agli estremi, sollecitata da carico di punta: è come il nostro ammortizzatore quando la molla (meccanica o pneumatica che sia) oppone resistenza.
Vedi l'allegato 55343
Vedi l'allegato 55344
Vediamo chiaramente che il carico la fa flettere, sollecitando maggiormente la sua mezzeria.
Abbiamo appurato che gli ammortizzatori si rompono solitamente in prossimità dell'attacco alla forchetta, nel punto di giunzione dello stelo all'occhiello.
Ammortizzatore a molla:
Vedi l'allegato 55345
Ammortizzatore ad aria up side, tipo Float X2, CC DB o Vivid air o...:
Vedi l'allegato 55347
Entrambi gli ammortizzatori hanno il punto debole di cui sopra, che ad un certo punto della compressione (più o meno verso il fine corsa) si troverà nel punto più sollecitato dalla flessione.
La differenza di crisi tra i due è che l'aria ha una ulteriore guida (in giallo nel disegno) del fodero aria sul fodero olio: soffre meno di quello "scoperto" a molla che ha la sua sezione più piccola nella parte centrale anche da esteso (il nudo stelo), il contrario di una colonna greca con sezione a botte!
Ammortizzatore ad aria "tradizionale":
Vedi l'allegato 55349
Il punto debole è il fodero in prossimità dell'occhiello, perchè la parte più sottile (lo stelo) è vicina al vincolo estremo della nostra colonna, in più ha la guida del fodero aria come supporto. Non è comunque una passeggiata di salute, ma tiene duro!
Ora, in un mondo perfetto tutto sarebbe più semplice: svincoliamo quanto più possibile i giunti (l'uniball di cui si discuteva), rinforziamo gli steli e il relativo piantaggio all'occhio, riduciamo le flessioni indotte della massa sospesa.
Ma... l'uniball possiamo metterlo solo su un vincolo, lo stelo che entra nel fodero quanto più grosso è tanto più condiziona il comportamento dell'idraulica, pretendiamo telai sempre più leggeri,
ruote più grandi e maggiore escursione.
Non significa che non dobbiamo usare ammortizzatori a molla, usiamo i più adeguati al sistema nella sua interezza, adeguati come struttura (magari no il DHX2 con stelo in acciaio da 9mm, come sottolinea il produttore stesso) e come curva di progressione, se non vogliamo avere più guai che benefici.